L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO PER CHI E’ PRIVO DI AUTONOMIA - Antonio Palma, Ordinario di Istituzioni di diritto romano, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Napoli “Federico II” - Pubblicato il 3 maggio 2011 da http://www.blogscienzaevita.org/
L’amministrazione di sostegno è un istituto giuridico di recente introduzione, nell’ambito degli strumenti di tutela della persona, per il caso di diminuzione della capacità d’agire. Il fondamento filosofico della disciplina è quello di “tutelare (…) le persone prive in tutto o in parte di autonomia, con la minore limitazione possibile della capacità di agire.
L’introduzione dell’amministratore di sostegno è stata determinata proprio dalla necessità di tutelare compiutamente la persona, al fine di evitare l’interdizione e l’inabilitazione che, in assenza di tale istituto, finivano con l’essere misure non di protezione, ma di aggravamento dell’incapacità della persona, determinando, anche in casi meno gravi, la perdita o la limitazione della capacità di agire. Sul piano operativo, l’esame dei pronunciati giurisprudenziali in materia, porta a ritenere che questo nuovo istituto trovi applicazione in favore di persone limitate, in tutto o in parte, di autonomia nell’espletamento di ordinarie funzioni della vita quotidiana per effetto di un’infermità fisica o psichica, attraverso la previsione di interventi di sostegno temporaneo o permanente. I poteri dell’amministratore e i relativi limiti, nell’interesse del beneficiario, devono essere indicati puntualmente nel decreto di nomina del Giudice. E’’ stato anche ritenuto possibile inserire le “direttive anticipate” di cura che il beneficiario dovrà ricevere il caso di futura incapacità (cfr. i decreti del 13.5.2008 e 14.5.2008 del Tribunale di Modena).
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