giovedì 3 febbraio 2011

Pioggia di pillole sulle giovani inglesi. Ma l’aborto cresce - Uno studio dell’Università di Nottingham rivela che le misure statali per facilitare l’accesso alla pillola del giorno dopo hanno sortito l’effetto opposto al voluto: invece di diminuire, le gravidanze sono aumentate Motivo: i teen ager si sono sentiti incoraggiati ad avere rapporti sessuali - Elisabetta Del Soldato, Avvenire, 3 febbraio 2011

L’iniziativa nel Regno Unito di fornire gratuitamente alle minorenni e senza doverne informare i genitori la pillola del giorno dopo non sta funzionando. I numeri delle gravidanze tra minori in Gran Bretagna continua ad aumentare.

Non solo. Se il governo voleva risolvere la piaga di una gioventù sempre più alla deriva elargendo consigli pratici ora si trova ad affrontare risultati catastrofici. Le misure per facilitare l’accesso alla pillola del giorno dopo tra le minorenni inglesi, come rivela una ricerca dell’Università di Nottingham diretta da David Paton, hanno sortito l’effetto opposto a quello desiderato dal governo laburista che le introdusse. Invece di tagliare il numero delle gravidanze tra le minori hanno finito con l’incoraggiare sempre di più i ragazzi sotto i sedici anni ad avere rapporti sessuali con il risultato che le malattie infettive trasmesse sessualmente tra di loro sono salite alle stelle.


Il partito conservatore, al governo dal maggio scorso, ha ammesso di essersi trovato a gestire un’eredità difficile. «La ricerca dell’Università di Nottingham – ha detto ieri il deputato Tory Julian Brazier – dimostra come la sanità laburista abbia cercato di trovare soluzioni meccaniche a problemi che hanno bisogno di soluzioni morali. Il fatto che la Gran Bretagna abbia il numero più alto nel mondo occidentale di bambini nati da giovani donne non sposate è un problema morale, non chimico». Un’opinione condivisa anche dalle associazioni per la famiglia secondo le quali i risultati della ricerca sottolineano che il problema delle gravidanze tra le minorenni «necessita una soluzione sul piano etico e non su quello pratico com’è la fornitura di farmaci», ha detto il portavoce di un’associazione.
La Gran Bretagna ha uno dei dati più alti nell’Europa occidentale di gravidanze tra le minorenni. Nel 2008 più di 7.500 teen ager sono rimaste incinte in Inghilterra e Galles. Nemmeno la campagna martellante su contraccezione a aborto introdotta sui canali televisivi dal precedente esecutivo è riuscita a ottenere risultati. E la pillola del giorno dopo, come ha confermato il professor Paton, «non si è rivelata una bacchetta magica». Esaminando i dati relativi all’arco di tempo compreso tra il 1998 e il 2004, l’accademico ha infatti notato che non solo l’incidenza delle gravidanze tra ragazzine è rimasta invariata ma sono aumentate in media del 12% le infezioni trasmesse sessualmente. «Saper di avere la soluzione a portata di mano, senza bisogno di alcun controllo medico – dichiara Paton ad Avvenire – ha reso i giovanissimi ancora più disinvolti nella gestione della loro intimità.

Sono quindi aumentati i rapporti non protetti e con essi la diffusione di malattie dell’apparato genitale, tra cui la clamidia, addirittura triplicata negli ultimi dieci anni».


Inumeri con i quali l’Inghilterra si confronta in questo campo sono impressionanti: ogni anno il 7,1% delle minorenni rimane gravida. «Sapendo che possono ricorrere facilmente al farmaco – continua Paton, la cui ricerca è stata pubblicata sul Journal of Health Economics – i giovani si sentono incoraggiati ai rapporti sessuali. E se gli enti locali stanno spendendo soldi per conseguire gli effetti opposti è bene che li spendano altrove.

La nostra ricerca – conclude il professore – sottolinea la necessità di intraprendere strade diverse, come quella di avviare con gli adolescenti un discorso più complesso, che affronti la dimensione affettiva e le implicazioni sentimentali rispetto al rapporto fisico».


Insomma, una strada più educativa e meno farmacologica. E che affronti, come sostiene l’esponente conservatore Brazier, «non solo il problema dei numeri che crescono ma anche i motivi che stanno dietro a record raccapriccianti. La Gran Bretagna è il Paese in Europa dove gli adolescenti non solo consumano più rapporti sessuali e registrano il maggior numero di malattie contratte di conseguenza ma si drogano e si ubriacano più dei coetanei del vecchio continente.

La mancanza di valori si riflette infatti in tutti gli aspetti della crescita perché è una costante a casa, in famiglia, a scuola, nelle istituzioni. Bisogna cominciare a spiegare ai ragazzi che avere rapporti sessuali troppo presto può essere pericoloso non solo per il corpo ma anche per la stabilità emotiva».

Nessun commento:

Posta un commento