Giornata stati vegetativi: scienza dimostra attività cerebrale, 9 febbraio, 2011, da http://www.uccronline.it
I risvegli mettono all’angolo i supporter dell’eutanasia e del testamento biologico. Dimostrano infatti quello che i medici sostengono: lo stato vegetativo non è mai irreversibile. È tornato vigile per sei ore, durante le quali ha interagito con i medici mostrando di comprenderne le indicazioni, e ha portato alla bocca un bicchiere d’acqua, per poi ricadere nello stato di “minima coscienza”, una condizione di disabilità gravissima successiva allo stato vegetativo in cui si trovava da cinque anni, dopo un’emorragia cerebrale. È la vicenda di un uomo di settant’anni, entrato in una sperimentazione all’ospedale San Camillo di Venezia nella quale si esaminano gli effetti di un trattamento chiamato “stimolazione magnetica transcranica”: si tratta di uno studio guidato dal neurologo Leontino Battistin, di concerto con i Dipartimenti di Neuroscienze delle Università di Verona e Padova. L’evento, unico nel suo genere finora, è stato pubblicato nella rivista scientifica internazionale “Neurorehabilitation and Neural Repair”. E’ evidente, continua Assuntina Morresi su SaluteFemminile, che, con l’avvento delle neuroscienze e delle nuove tecnologie connesse, che consentono di sondare zone e funzioni cerebrali finora inesplorate, emerge in tutta evidenza quanto siano ancora misteriosi quello stato particolare che chiamiamo “coma”, insieme alle sue evoluzioni. Persone uscite dal coma, ma che apparentemente non hanno conservato capacità di comunicazione con l’ambiente circostante, mostrano invece che, opportunamente “interrogate” o stimolate con nuove metodiche, sono ancora capaci di mettersi, in qualche modo, in relazione con chi li circonda. Sono sempre più numerose le evidenze di attività cerebrali insospettate, in pazienti giudicati oramai “irrecuperabili” dal punto di vista medico, la cui esistenza, per molti, è considerata una non-vita. Ricerche e studi che potranno andare avanti e svilupparsi, su cui qualcuno vorrà investire risorse umane ed economiche, solo se c’è la convinzione che quelle in stato vegetativo siano persone, e persone vive, a tutti gli effetti.
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