Altre voci - Sulla legge un esame per i pro-life, Avvenire, 10 marzo 2011
Legiferare sul fine vita oppure no? E se sì, come? Le opinioni e le posizioni emerse dal mondo pro-vita in questi mesi non sono univoche. Contrari a una legge e comunque al disegno di legge attualmente in discussione nell’aula della Camera è il Comitato Verità e Vita. «Il nostro ordinamento continua ad avere un presidio molto solido contro l’eutanasia e l’abbandono terapeutico nelle norme del codice penale regolarmente in vigore, soprattutto gli articoli sull’omicidio del consenziente e sull’istigazione al suicidio» hanno scritto su Il Foglio due degli animatori di Verità e Vita, Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi. «Alcuni giudici, per altro civili e non penali, hanno assunto provvedimenti che ignorano questo profilo – sostengono i due – Ma allora era precisamente sul terreno giudiziario e dei poteri della magistratura che si doveva condurre la battaglia, contrastando le 'sentenze creative' e censurando le forzature togate». «Anche ammettendo che il testo sulle Dat in discussione non venga stravolto – continuano sempre Palmaro e Gnocchi – esso comporta il riconoscimento solenne da parte della legge della efficacia e validità del testamento biologico. E contiene ulteriori 'zone grigie' che andranno ben oltre il principio di autonomia del paziente. Se una legge proprio si voleva votare, ne bastava una fatta di un unico articolo, che vietasse la sospensione di alimentazione e idratazione ai soggetti incapaci ».
Sul quotidiano online La Bussola Quotidiana risponde monsignor Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste. Che pur riconoscendo come i critici mettano in evidenza una serie di punti delicati inerenti alla legge sul fine vita («La legge per la prima volta fissa la possibilità di scrivere e firmare una dichiarazione anticipata di trattamento. Questo è un fatto nuovo che, in futuro, potrebbe permettere interpretazioni estensive e iniziative volte ad allargare la possibilità della autodeterminazione»), ricorda che «purtroppo è stata una sentenza della Cassazione a dare il via alla sospensione della idratazione e dell’alimentazione ad Eluana Englaro...Anche il medico che ha ucciso tramite eutanasia il signor Welby è stato alla fine prosciolto. Questo ci dice che sarà ancora possibile in futuro una 'eutanasia giudiziaria'. È vero che la si può combattere sul piano giudiziario e non necessariamente su quello legislativo, ma la recente esperienza mette in evidenza le difficoltà di una simile impresa, anche a causa della 'interpretabilità' delle leggi attualmente in vigore». Ragion per cui, chiosa Crepaldi, «il passaggio alla legge, anche se pericoloso, era ed è obbligato».
Secca la presa di posizione del Movimento Cristiano Lavoratori, per bocca del suo presidente Carlo Costalli: «Quella in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati è una legge 'di buon senso': rappresenta un modo concreto per governare la realtà e non lasciarla in balia di sentenze che possano, a propria discrezione, emettere un verdetto di vita o di morte ». Per Costalli «lo scontro ideologico che fin dall’inizio ha accompagnato il dibattito sul fine vita ha portato ad una scorretta rappresentazione, se non ad un travisamento, di concetti quali l’autodeterminazione e l’accanimento terapeutico ». Ragion per cuiè proprio questa «l’ora delle scelte, dell’onestà intellettuale e della coerenza, soprattutto per i parlamentari cattolici (ovunque eletti)». (A.G.)
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