Il meccanismo abortivo di EllaOne - Ecco perché la pillola dei cinque
giorni dopo ha anche un effetto abortivo - 10 giugno, 2012, http://www.uccronline.it/
Dal 2 aprile scorso l’ulipristal
acetato (UPA), detto anche EllaOne o “pillola dei 5 giorni dopo”, è disponibile
nelle farmacie italiane, dopo che nel giugno 2011 fu approvata dal Consiglio
Superiore di Sanità, ottenendo il via libera dall’AIFA (Agenzia Italiana del
Farmaco) nel novembre scorso. Il farmaco ha destato moltissime polemiche poiché
viene ufficialmente fatto passare come “contraccettivo d’emergenza” quando in
realtà la sua modalità d’azione può essere non solo contraccettiva, ma anche
abortiva. Come già brillantemente spiegato dal dott. Stefano Bruni in un nostro
precedente articolo, Ellaone è un modulatore selettivo del recettore del
progesterone in grado di legarsi con grande affinità al recettore umano del
progesterone, avendo perciò due meccanismi d’azione:
a) se assunto prima
dell’ovulazione, è in grado di bloccare/ritardare l’ovulazione, impedendo
quindi la fecondazione nonché il concepimento (effetto antiovulatorio);
b) se assunto dopo l’ovulazione,
è in grado di uccidere l’embrione concepito, in quanto induce alterazioni della
parete uterina (endometrio) che non permettono all’embrione stesso l’impianto
nell’endometrio (effetto antinidatorio).
È evidente che, mentre nel primo
caso abbiamo un’azione analoga a quella dei contraccettivi classici (condom,
IUD, pillola estro-progestinica, ecc.), nel secondo caso il farmaco agisce
secondo un meccanismo abortivo. Tale effetto antinidatorio (abortivo) è
facilmente intuibile se pensiamo che il farmaco ha efficacia fino a 5 giorni
dopo qualsiasi rapporto sessuale, ed è anche ovvio che se l’ovulazione è già avvenuta non si può
parlare di azione antiovulatoria. Eppure c’è chi continua a negare tutto
questo, sostenendo che l’unico meccanismo di azione sia quello antiovulatorio,
come ad esempio Lisa Canitano, nonostante l’Agenzia europea predisposta
all’approvazione dei medicinali (EMA), dica il contrario (a pag. 45/49 si
sottolinea come un test di gravidanza debba essere effettuato prima di assumere
il farmaco). Concetti che sono riportati anche in alcune pubblicazioni scientifiche
che riporto per chi volesse approfondire:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2911236/pdf/nihms194173.pdf
http://humrep.oxfordjournals.org/content/15/4/822.full.pdf+html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=development
http://humrep.oxfordjournals.org/content/15/5/1092.full.pdf+html
Inoltre, come ottimamente
mostrato da questo video del Comitato Verità e Vita, e come spiegato in questo articolo dal dott.
Bruno Mozzanega, medico ricercatore della Clinica Ginecologica e Ostetrica
dell’Università di Padova, anche con assunzione di Ellaone prima
dell’ovulazione, non sempre è possibile bloccare l’ovulazione: solo nel 78,6%
dei casi se viene assunta entro le 24 ore che precedono l’ovulazione e solo
nell’8,3% dei casi se invece viene assunta in prossimità dell’ovulazione. Per
chi fosse interessato ad ulteriori dettagli, è utile consultare questo studio
pubblicato su “Human Reproduction”.
Resta il fatto che Ellaone è
anche un farmaco abortivo, perché come ha detto in modo molto illuminante
Étienne-Émile Baulieu, inventore della RU486: «l’interruzione della gravidanza
dopo la fecondazione [...] può essere considerata alla stregua di un aborto»
(“Il punto sull’RU-486″, The Journal of the American Medical Association,
Edizione italiana, n. 1, vol. 2, gennaio 1990).
Raffaele Marmo
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