Sla, staminali da un feto possono sconfiggerla, 28 giugno 2012, http://affaritaliani.libero.it
Per il momento e' solo uno studio
di fase I, ma potrebbe preannunciare una svolta rivoluzionaria per curare la
Sla: un'equipe di ricercatori italiani ha trapiantato per la prima volta al
mondo in un malato cellule staminali cerebrali, sperando rallentino o frenino
la morte dei motoneuroni, che porta alla paralisi dei pazienti. E' successo
lunedi' scorso, ma la notizia e' stata diffusa solo oggi: l'equipe coordinata
dal Prof. Angelo Vescovi, direttore dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza
di San Pio (San Giovanni Rotondo) e, per la parte neurologica, dalla Dr.ssa
Letizia Mazzini Responsabile del Centro SLA dell'Ospedale Maggiore della
Carita' (Novara), ha portato a termine il trapianto di cellule staminali del
cervello umano nel midollo spinale del primo dei diciotto pazienti affetti da
Sclerosi Laterale Amiotrofica, reclutato nel trial clinico di fase 1
autorizzato dall'Istituto Superiore di Sanita'.
A questo seguiranno gli
interventi sui rimanenti pazienti, con cadenza inizialmente mensile. Il
trapianto delle cellule, prodotte nella Banca delle Staminali Cerebrali di
Terni e' avvenuto a opera dell'equipe di Neurochirurgia dello stesso ospedale,
diretta dal Dr. Sandro Carletti, coadiuvato dal Dr. Cesare Giorgi e dal
neurochirurgo Prof. Nicholas Boulis, della Emory University Clinic di Atlanta,
Georgia. Grazie ad una tecnica tutta italiana, messa a punto nel 1996 da
Vescovi, professore di biologia cellulare all'universita' Bicocca di Milano, e'
stato quindi realizzato il primo trapianto al mondo che impiega cellule
staminali cerebrali scevre da qualunque problematica etica, poiche' provenienti
da un frammento di tessuto cerebrale prelevato daun singolo feto deceduto per
cause naturali, utilizzando una procedura analoga a quella della donazione
volontaria di organi negli individui adulti. Le cellule da questo donatore
saranno sufficienti per l'intera sperimentazione e per quelle successive che la
stessa equipe sta gia' organizzando su altre malattie neurodegenerative, in
collaborazione anche con cliniche europee e statunitensi.
Il paziente affetto da SLA,
dell'eta' di 31 anni, ha ricevuto tre iniezioni nel lato sinistro del midollo
spinale lombare, ciascuna di un volume di 15 millesimi di millilitro, che
contenevano in totale poco meno di due milioni e mezzo di cellule staminali
cerebrali. Le cellule staminali sono state trapiantate in prossimita' delle
cellule nervose chiamate motoneuroni, che nella SLA muoiono gradualmente,
paralizzando progressivamente i muscoli, fino a causare la morte del paziente.
Si spera che questo possa rallentare la morte dei motoneuroni e quindi la
malattia. Il paziente si e' risvegliato dal trapianto in buone condizioni,
respira autonomamente e le sue condizioni cliniche e psicologiche sono al
momento piu' che soddisfacenti. Gli scienziati sottolineano che questa
sperimentazione, come ovvio per una fase I, e' mirata specificamente a valutare
la sicurezza delle procedure di trapianto e dell'innocuita' delle cellule. Non
si tratta, quindi, di una cura per la SLA. La condizione clinica dei pazienti
assoggettati a trapianto sara' monitorata nei mesi e anni a seguire
documentando l'evoluzione della malattia. Questa e' la prima sperimentazione al
mondo di questo genere di natura interamente filantropica e quindi non-profit,
ed e' stataconcepita e sviluppata dall'Associazione Neurothon Onlus
(www.neurothon.com), presidente Mons. Vincenzo Paglia Vescovo di Terni, e
supportata, oltre che dagli enti sopracitati, dalla Fondazione Cellule
Staminali (www.cellulestaminaliterni.it), presidente Prof. Enrico Garaci.
Ulteriore e generoso supporto e' stato fornito dall'Associazione Pro Roberto
Onlus di Gavoi (Nuoro), dalla Fondazione Stefano Borgonovo (Milano) e dalla
Fondazione Milan A.C.
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