PAKISTAN/ Rafique (Apma): gli islamisti vogliono uccidere Rimsha, 14
anni, solo perché cristiana - INT. Pervaiz Rafique - venerdì 31 agosto 2012 - http://www.ilsussidiario.net
Nel corso dell’udienza di fronte
al tribunale di Islamabad per il caso della minorenne cristiana Rimsha Masih
accusata di blasfemia, ieri gli avvocati dei religiosi musulmani si sono
opposti alla scarcerazione e hanno presentato ricorso contro i risultati della
Commissione medica. Il fronte islamista ha sostenuto che la ragazzina avrebbe
non meno di 14 anni e non sarebbe affetta da disturbi mentali. I termini per la
carcerazione preventiva di Rimsha scadono il primo settembre, ma non è chiaro
quale posizione prenderà il tribunale. IlSussidiario.net ha intervistati
Pervaiz Rafique, presidente e fondatore dell’All Pakistan Minorities Alliance
(Apma) e parlamentare cristiano dell’assemblea provinciale.
Perché i giudici pachistani
continuano a tenere agli arresti Rimsha Masih, anche se è una ragazzina di 14
anni analfabeta e con problemi mentali?
E' per la sua salvezza, la stanno
proteggendo dagli estremisti religiosi che hanno tentato di bruciarla viva. I
rapporti medici hanno confermato che non è sana di mente, ma non è stato ancora
stabilito se sia effettivamente incapace di leggere e scrivere. Secondo alcune
informazioni che ho ricevuto, sarebbe in grado di leggere.
Come viene discusso in Pakistan
questo caso? Vi sono politici od opinionisti musulmani che difendono Rimsha, o
tutti i musulmani sono contro di lei?
Il partito religioso musulmano
Namos-e-Raisalat l'ha difesa, sostenendo che è minorenne e che non dovrebbe
essere accusata in base alla legge sulla blasfemia. Il Pakistan Christian Post
ha scritto che Muqadas Kainat, una ragazza cristiana di 12 anni, è stata
stuprata e uccisa vicino a Sahiwal.
Cosa sa attorno a questo tragico
fatto e la notizia, secondo lei, è attendibile?
Ho letto la notizia e sto
conducendo indagini su di essa, quindi per il momento non sono in grado di
confermarla. Molti giornali e giornalisti cristiani sono incorsi in qualche
esagerazione nel riportarla. Per quanto mi riguarda, non voglio pronunciarmi
prima di aver accertato i fatti.
Secondo lei, comunque, si sarebbe
trattato di una discriminazione religiosa contro i cristiani o di un crimine
comune?
Si tratta di discriminazione
religiosa, i cristiani e le altre minoranze religiose sono discriminate ogni
giorno in ogni aspetto della vita. Il continuo riproporsi di questi gravi fatti
sta ponendo molte riserve sul futuro delle minoranze religiose in Pakistan.
Quindi stupri e assassini di
ragazze cristiane sono frequenti in Pakistan?
Sì, questi crimini stanno
diventando purtroppo frequenti in Pakistan. Il governo non è capace di
proteggere le vite e le proprietà dei cristiani e una delle principali ragioni
è che i leader, autoproclamatisi tali e imposti alla nostra comunità, non osano
dire la verità sulla situazione. Durante le loro visite all'estero, continuano
a dire che in Pakistan le minoranze religiose hanno uguali diritti, ma la
realtà è ben altra.
Come vivono i cristiani
pachistani in questa situazione di continua discriminazione?
Vivono in una continua paura,
essendo discriminati ogni giorno nella vita quotidiana. Hanno cercato di far
sentire la loro voce in pubblico e in Parlamento, ma i nostri rapresentanti ci
sono stati imposti, proclamano di rappresentare le minoranze, ma in realtà non
osano opporsi a queste discriminazioni.
Cosa dà ai cristiani la forza di
continuare a restare in Pakistan e perché non cercano invece di espatriare?
Questa è la nostra terra, siamo
nati qui. Malgrado l'accusa frequente di essere agenti dell'Occidente, siamo
sempre stati leali verso la nostra patria. Molti però cercano di andarsene e se
questa tragica situazione continua, temo che saremo costretti, come gli indù,
ad emigrare.
(Pietro Vernizzi)
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