Nate in provetta da madre americana. No alla cittadinanza Usa, http://www.blitzquotidiano.it
WASHINGTON, 17 APR – Sono venute
alla luce dal grembo di una donna americana, ma sono state concepite con il
seme e l’ovulo di donatori la cui origine e’ sconosciuta e per questo oggi il
governo Usa nega loro la cittadinanza americana. I donatori, infatti,
potrebbero essere stranieri. E’ la singolarissima storia di Maya e Shira, due
gemelline oggi di due anni, figlie di Ellie Lavi, una donna americana che vive
in Israele: tre anni orsono, Ellie, quarantenne single, decise di fare ricorso
alle tecniche di fecondazione artificiale per avere un figlio. Come in
moltissimi casi il concepimento venne attuato grazie all’ovulo ed al seme di
donatori la cui identita’ viene protetta dall’anonimato.
Ma il rifiuto della cittadinanza
per le piccole e’ arrivato recentemente come una doccia fredda per Lavi: ”Sono
andata all’ambasciata americana in Israele per registrare le bimbe poco tempo
fa – ha raccontato la donna – quando mi sono sentita chiedere all’altoparlante
in una stanza gremita come avessi concepito le mie figlie. Quando ho spiegato
tra lacrime di imbarazzo le modalita’ mi e stata negata la cittadinanza per le
piccole”.
Il Dipartimento di Stato Usa ha infatti stabilito che
i bambini nati da cittadini americani residenti oltreoceano attraverso la
fecondazione in vitro non possono avere la cittadinanza statunitense a meno che
non si possa provare che lo sperma o l’ovulo utilizzati per il concepimento provengano
da un donatore americano. La legge – spiega il governo – e’ stata creata per
prevenire tentativi fraudolenti di ottenere la cittadinanza statunitense.
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