È il pvc che annienta la virilità di Massimo Galli, Italia Oggi è http://it.finance.yahoo.com
Si chiamano ftalati e sono un
pericolo per la riproduzione umana. Dietro questo nome si nascondono sostanze
chimiche plastificanti impiegate anche nella produzione di pvc.
Uno studio comparso recentemente
sul sito della rivista britannica Human Reproduction sosteneva che
l'esposizione degli adulti a tali sostanze provoca l'inibizione nella
produzione di testosterone, l'ormone maschile. Un allarme già lanciato negli
Usa e che ora viene confermato da ricerche francesi.
Da tempo si parla dei rischi
legati agli ftalati, che vengono impiegati anche nella realizzazione di alcuni
cosmetici. Già qualche anno fa erano stati segnalati problemi per l'apparato
riproduttivo, ma finora non erano emerse prove certe riguardanti l'essere umano
adulto. Che ora, invece, sono state documentate dagli scienziati transalpini,
appartenenti a tre gruppi diversi, che fanno riferimento a istituti o
laboratori di Rennes, Toulouse e Nantes.
Il pvc ha un'enorme diffusione
nella vita quotidiana: palloni, sacchi di plastica, cabine per la doccia,
materiale tessile impermeabile, serramenti per porte e finestre, colori per la
pittura. La contaminazione avviene per inalazione, ingestione e contatti
cutanei; anche il feto può essere interessato. Una direttiva europea,
aggiornata varie volte, impedisce l'uso di ftalati nei giochi e negli oggetti
destinati ai bambini inferiori a tre anni e nell'imballaggio alimentare.
Gli studiosi hanno scoperto che
gli ftalati sono degli anti-androgeni, cioè combattono gli ormoni e, quindi,
sono in grado di disturbare lo sviluppo dell'apparato genitale maschile. Le
ricerche sui ratti hanno evidenziato una diminuzione nella produzione di
spermatozoi, mentre quelle sui feti umani si sono rivelate contraddittorie. Al
contrario, l'osservazione di operai adulti esposti agli ftalati ha testimoniato
la presenza di squilibri ormonali. Si è deciso di procedere al primo studio
effettuato su testicoli umani in coltura, perché non si poteva esporre le
persone a sostanze nocive. È stato così dimostrato che gli ftalati inibivano la
produzione di testosterone. L'effetto è stato ottenuto utilizzando dosi di
ftalati corrispondenti a quelle rinvenute in individui che mostravano
un'associazione tra l'esposizione a queste sostanze e un'alterazione nella
produzione di androgeni. La ricerca ha mostrato un altro aspetto interessante:
i testicoli possono trasformare ftalati privi di effetti diretti in ftalati
dannosi. Questo perché i primi attaccano il funzionamento endocrino.
Dopo questi risultati, gli
ftalati saliranno sul banco degli imputati con capi d'accusa più pesanti. La
Rete ambiente sanità, un organismo francese che raccoglie associazioni attive
nella tutela della salute, ha già chiesto un rafforzamento normativo e la
sostituzione degli ftalati con componenti meno tossici. Gli ftalati, come
sottolinea Shanna Swan, docente di medicina preventiva all'università di New
York (Francoforte: A0DKRK - notizie) , sono elementi particolarmente insidiosi:
nessuno si accorge della loro presenza, ma la loro pericolosità è fuor di
dubbio. E c'è un rischio ancora maggiore: gli ftalati vengono trasmessi ai
figli e questo mette a rischio il futuro della popolazione.
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