La conversione di Devin Rose: come rinascere “sfidando” Dio di Antonio
Ballarò, 15 aprile, 2012, http://www.uccronline.it http://www.uccronline.it
Devin Rose è un normale ragazzo,
con una vita molto simile a quella che ognuno vive ai giorni nostri. Nasce in
una famiglia cristiana, ma lo era solo di nome perché dirsi cristiani in fondo,
ormai va di moda. Tutti si definiscono così per poi dimostrare la loro completa
estraneità alla fede in Gesù Cristo.
E’ normale che con il passare
degli anni Devin abbia deciso durante il liceo di professarsi non credente.
Giunto all’università, Devin, nonostante la sua vita normale accompagnata anche
da buoni voti, una fidanzata e una numerosa presenza di amici, ha cominciato a
sentire che qualcosa non funzionava: “Ho iniziato a essere divorato dall’ansia
… ero nervoso nelle aggregazioni sociali, nei cinema o nei ristoranti …”,
afferma . Più i giorni passavano e più l’ansia aumentava, quasi a trasformarsi
in veri e propri attacchi di panico, perlopiù senza un apparente motivo, fino
ad arrivare al desiderio di morire.
In questa drammatica situazione
si è sentito solo, nonostante l’immenso amore dimostratogli dalla sua famiglia
e dagli amici. La decisione che prese fu quella di “affrontare” il suo ateismo,
diventato secondo lui il sinonimo della sua situazione. Decise così di parlarne
con sua madre, e assieme si sono rivolti ad uno psicologo. La terapia diede
qualche risultato, ma in realtà era uno stato soltanto parzialmente positivo,
venne aiutato solo in modo limitato: «Ero clinicamente depresso, soffrivo di
attacchi di panico frequenti, e combattevo una lotta titanica con le mie
angosce infinite», racconta. Ed ecco la svolta: l’intuizione che la sua
“infallibile” ragione “aveva fallito”, seguita dalla drammatica e tragica
decisione: uccidersi o credere in Dio.
Era però consapevole di non poter
fingere di “credere”, e ha voluto
domandare sinceramente aiuto: «Dio, tu sai che io non credo in Te, ma io sono
nei guai e ho bisogno di aiuto. Se sei reale, aiutami». Dio risponde sempre,
spesso non come pensiamo noi (“i miei pensieri non sono i vostri pensieri, nè
le vostre vie sono le mie vie”, Is55, 1-11) e questo ci porta a lamentarci
piuttosto che aprire meglio gli occhi. Non accadde nulla, infatti, ma Devin ha
persistito a domandare e infine una risposta è arrivata: «È stato qualcosa che
non avevo mai sperimentato», racconta oggi. «Mi ha dato il coraggio e la forza
di affrontare le mie ansie paralizzanti e cominciare a superarle». Molto è
servita l’amicizia con il suo compagno di stanza al college, di fede Battista:
è sempre attraverso un altro che si può incontrare il cristianesimo. Ma non si
è fermato qui: ha voluto capire il motivo delle divisioni all’interno del
cristianesimo e imbattendosi nella storia della Chiesa cattolica, ha capito
dove stesse l’autenticità. Dopo una breve catechesi è stato battezzato nel
2001. Oggi è ingegnere informatico e afferma: «posso dire che, dopo aver
vissuto la fede cattolica per dieci anni, la mia fiducia in Cristo e la Sua
Chiesa è diventata sempre più forte».
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