La carica delle coppie miste in Italia 30 mila nati l´anno , di Vladimiro
Polchi – La Repubblica, 17 ottobre 2011
Il fenomeno in aumento anche da
noi: perlopiù sono i maschi a sposare le donne straniere. Oltre un bambino su tre nasce fuori dal
matrimonio. Il 20 per cento vive in Lombardia, seguita dal Lazio. Tra le città,
il primato spetta a Roma con 1.529 nati nel 2008
ROMA. Anche da noi potrebbero
presto diventare la maggiore minoranza del Paese. Non sono un ossimoro: sono i
"meticci d´Italia". Padre italiano, madre straniera o viceversa, i
figli di coppie miste non arrestano la loro corsa: 23.970 nel 2008, 25mila nel
2009, oltre 29mila nel 2010.
Gli ultimi dati Istat parlano
chiaro: il calo delle nascite in corso nel nostro Paese è da attribuirsi alla
diminuzione dei nati da genitori entrambi italiani (25mila in meno in due
anni). I nati da almeno un genitore straniero continuano invece ad aumentare,
seppure a un ritmo più contenuto: in media 5mila in più nel 2009 e nel 2010, un
incremento dimezzato rispetto a quanto osservato nel 2008. Più nel dettaglio: i
nati da genitori entrambi stranieri sono stati oltre 77mila nel 2009 e 78mila
nel 2010, poco meno del 14 per cento del totale dei nati. Se a questi si
sommano i nati da coppie miste si arriva a quota 102mila nati da almeno un
genitore straniero nel 2009 e 107mila nel 2010.
Leggendo con attenzione i numeri
dell´Istat, balza agli occhi il primato conquistato dai "meticci"
come minoranza. Un esempio? Nel 2009 i nati da coppie italiane sono stati
466mila, mentre i figli con almeno un genitore straniero hanno superato quota
102mila. Di questi, i primi per numero (25mila) sono proprio i nati da coppie
miste, in cui cioè uno dei genitori è italiano, seguiti a distanza dai figli di
genitori marocchini (13.389), romeni (12.868), albanesi (9mila) e cinesi
(5mila). Scendendo ancor più nel dettaglio si vede come i figli di coppie miste
abbiano per lo più padre italiano e madre straniera: nel 18 per cento dei casi
la mamma è romena, nel 9 per cento polacca, nel 6 per cento brasiliana e nel
5,7 per cento ucraina. Più raro il caso inverso: in tal caso i padri stranieri
vengono in maggioranza da Marocco (11,5 per cento), Albania (11 per cento) e
Tunisia (7 per cento). Non è tutto.
Molte sono le coppie di fatto:
tra i figli di coppie miste, oltre un bambino su tre nasce fuori dal matrimonio
(circa il 35 per cento). Dove vivono i meticci d´Italia? Nel 20 per cento dei
casi in Lombardia, poco meno nel Lazio. Tra le città, il primato indiscusso
spetta a Roma con 1.529 nati da coppie miste nel 2008.
«Il trend di crescita dei figli
di coppie miste si confermerà sempre più in futuro – sostiene Mara Tognetti,
che insegna Politiche dell´immigrazione alla Bicocca di Milano – e se a queste
sommiamo le coppie miste-miste, in cui cioè i genitori sono entrambi stranieri
ma di diversa nazionalità, il risultato sarà una società sempre più plurale».
I figli di coppie miste
acquistano la cittadinanza italiana grazie a uno dei due genitori, «ma non sono
per nulla al riparo – si legge nell´ultimo dossier Caritas/Migrantes – delle
difficoltà di inserimento e d´integrazione scolastica. A differenza di quanto
dimostrato in altri Paesi europei, il percorso di crescita all´interno di un
ambiente familiare misto non conduce a fenomeni di metissage e d´identità
ibride apprezzate. Al contrario sembra prevalere la stigmatizzazione, insieme a
sentimenti di spaesamento».
Attenzione però alle
generalizzazioni: «I figli di coppie miste – avverte la Tognetti – non sono un
corpo omogeneo, ma al loro interno hanno diverse specificità a seconda della
nazionalità del genitore straniero, della connotazione etnica, della religione,
del continente di provenienza». Una cosa è però certa: «Questi ragazzi hanno
grandi potenzialità, sono i nuovi italiani, ma la loro è un´esperienza non
ancora consolidata, va dunque sostenuta e accompagnata con attenzione».
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