Quei bimbi stressati già a quattro anni ecco come liberarli dall´ansia
di successo, Fonte: Anais Signori - LA REPUBBLICA, 27 OTTOBRE 2011
L´allarme degli esperti: troppo
competitivi, devono fare meno attività e giocare di più. Secondo uno studio tedesco circa la metà dei
piccoli soffre per l´eccesso di pressioni
PARIGI - Il mal di pancia prima
di andare a scuola, lo scatto d´ira all´uscita dalla partita o ancora la febbre
il giorno del compleanno. Il malessere segreto dei nostri figli si nasconde
forse dietro a piccoli sintomi, a volte banali. «Abbiamo caricato i bambini di
troppe aspettative. Sono condannati al successo», spiega il neuropsichiatra
Boris Cyrulnik, lanciando un grido d´allarme nel suo nuovo saggio "La
Vergogna", che ha già provocato un acceso dibattito in Francia e ora è
pubblicato anche in Italia. Un traguardo dopo l´altro, senza potersi permettere
di fallire. A scuola, nello sport, nelle discipline artistiche come nelle
relazioni con gli amichetti, i piccoli sperimentano spesso la paura di non
essere all´altezza. Secondo uno studio tedesco ripreso da Der Spiegel, la
competizione tra bambini non è mai stata così forte: almeno il 50% di loro
sperimenta lo stress tipico degli adulti, quell´ansia da prestazione che di
solito esiste solo nel mondo del lavoro e può portare a fenomeni come il
burn-out, l´annientamento emotivo.
«Nelle società occidentali, c´è una
spasmodica ricerca del risultato, il culto della performance in ogni campo:
intellettuale, fisico, sociale», continua Cyrulnik famoso per i suoi studi
sulla resilienza dei bambini traumatizzati nelle guerre. «Una mente infantile -
aggiunge - è molto più sensibile all´approvazione o alle critiche». I desideri
dei genitori o di altri adulti vengono introiettati e, se non vengono
realizzati, provocano un sentimento di vergogna. Insieme ad altri esperti,
Cyrulnik si batte per l´abolizione dei voti e delle pagelle a scuola. «Si
tratta di un´ossessione che tende a discriminare e penalizzare ancora di più
alcuni alunni», ha scritto il neuropsichiatra nell´appello al governo insieme
allo scrittore Daniel Pennac e al socialista Michel Rocard. «Il voto non riassume
da solo il progresso didattico mentre indebolisce la fiducia in se stessi che è
necessaria per il successo a scuola».
Altri specialisti francesi, come
la psicologa Marie Bérubé, suggeriscono di alleggerire le giornate dei bambini.
Troppe ore di lezioni in classe, troppe attività pomeridiane, tra sport,
musica, teatro e altre discipline: il tempo libero quasi non esiste. «Invece di
farli divertire o rilassare - racconta Bérubé - queste attività sono diventate
ulteriori occasioni di stress».
L´idea di un´educazione meno
competitiva è diametralmente opposta a quella lanciata qualche mese fa negli
Stati Uniti da Amy Chua, la portavoce delle "mamme tigri" che propone
di allenare i bambini come piccoli atleti, comunque vincenti e prestanti. «I
genitori dovrebbero invece sviluppare l´empatia - ribatte Cyrulnik - .
Accettare e rispettare i loro figli per come sono, senza cercare di
trasformarli a immagine e somiglianza dei propri sogni». Il sentimento di
vergogna, spiega lo psichiatra, comincia ad apparire intorno ai quattro anni,
proprio insieme all´empatia, quando il bambino esce dal suo universo mentale
per rappresentarsi dall´esterno, come lo vedono gli altri. Il rischio è più
elevato tra i maschi, che sin da piccoli sono immersi in una cultura che li
vuole forti e infallibili. «Ma non è solo una responsabilità dei genitori.
Pesano anche i miti, la cultura e le aspettative sociali, che tra l´altro
cambiano a seconda delle epoche», continua il neuropsichiatra con la speranza
che, grazie all´attuale crisi, l´imperante "condanna al successo"
passerà. Il suo consiglio è accompagnare il naturale sviluppo infantile, non
cercare di dominarlo ad ogni costo. «La vergogna è normale e salutare per venti
minuti - conclude Cyrulnik - molto meno se dura vent´anni».
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