Staminali isolate in ovaie, cambia 'orologio' fertilita' - Creati
ovociti; speranze contro sterilita'e per ritardo menopausa, 27 febbraio, http://www.ansa.it
Staminali isolate in ovaie,
cambia 'orologio' fertilita'
La fertilita' femminile potrebbe
non avere quell'inesorabile 'data di scadenza' rappresentata dalla menopausa:
la donna possiede infatti una fonte potenzialmente infinita di fertilita',
rappresentata da cellule staminali ovariche isolate per la prima volta nelle
ovaie di donne adulte.
Con queste staminali sono state
prodotte cellule uovo (ovociti).
Le staminali umane sono state
isolate in tessuto ovarico di giovani donne grazie a una ricerca condotta da
Jonathan Tilly del Massachusetts General Hospital di Boston e pubblicata sulla
rivista Nature Medicine.
Analoghe cellule erano state
isolate finora nei topi femmina ma non nelle donne. Aver trovato tali cellule
anche nella donna e' la prova definitiva che anche in eta' adulta esiste una
fonte cellulare da cui produrre ovociti. Quindi, potenzialmente, isolando le
staminali ovariche e conservandole in banche cellulari, ogni donna potrebbe,
anche dopo la menopausa, dare alla luce un bimbo. Inoltre in queste staminali
potrebbe nascondersi la soluzione a tanti casi di sterilita'.
Secondo l'ipotesi classica
riguardo alla riproduzione femminile, la donna nasce con un numero finito di
ovociti che poi nel corso della sua vita riproduttiva sono consumati fino a
esaurimento, cosa che determina il sopraggiungere della menopausa. L'aver
isolato le staminali ovariche da ovaie di donna e aver prodotto ovociti a partire
da esse, smonta questa teoria della ''data di scadenza'' della fertilita'
femminile.
Le prime staminali ovariche
furono isolate in topi alimentando un acceso dibattito sulla possibilita' che
la menopausa sia aggirabile. Nel 2009 Ji Wu, dell'universita' di Shanghai Jiao
Tong, aveva dimostrato in una ricerca apparsa su Nature Cell Biology che le
staminali ovariche di topi possono produrre ovociti fecondabili. Questi
ovociti, trapiantati nelle ovaie di topi femmine sterili, hanno permesso loro
di riprodursi. Ma nella donna mancava ancora la prova dell'esistenza di simili
staminali.
Till ha raffinato la tecnica di
isolamento delle staminali ovariche gia' usata sui topi in precedenti lavori, e
attraverso essa e' riuscito a isolare le staminali sia in ovaie di topi sia da
tessuto ovarico corticale di donne giovani. Dopo di che ha testato l'utilita'
di queste cellule iniettandole in tessuto ovarico di donna poi trapiantato
sotto cute in topi. Le staminali ovariche umane, opportunamente 'taggate' con
un colorante verde fluorescente per riconoscerle, hanno prodotto ovociti.
Chiaramente per motivi etici e
legali Till non ha potuto testare gli ovociti umani per vedere se sono
fecondabili, come fatto invece con successo con quelli di topo, dai quali sono
stati appunto ottenuti embrioni.
Ma gia' solo il fatto che da
queste staminali di donna si possono produrre ovociti e' la prova di principio
del loro valore. La prospettiva e' che un giorno le staminali di donne siano
conservate in biobanche per poi essere scongelate in caso di bisogno per
produrre ovociti da usare nella fecondazione in vitro o in altri trattamenti
anti-sterilita'.
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