A Washington viene riconosciuta l’obiezione di coscienza dei farmacisti,
25 febbraio, 2012, http://www.uccronline.it
Certamente si ricorderà la
pesante sconfitta incassata dai nemici della libertà di coscienza, devoti di
Stefano Rodotà, quando vollero portare la questione dell’obiezione di coscienza
dei medici al Consiglio d’Europa nell’ottobre 2010. Si aspettavano una risoluzione
che restringesse tale facoltà e invece essa ne uscì ancora più tutelata. Nel
marzo scorso, per quanto riguarda l’Italia, il Comitato Nazionale di Bioetica
si è pronunciato a favore dell’obiezione di coscienza anche dei farmacisti che
non vogliono dare la pillola del giorno dopo.
Il 22 febbraio 2012 nello stato
di Washington (USA) un giudice federale ha stabilito che non si possono
obbligare i farmacisti e i negozi a dispensare la “pillola del giorno dopo”
contro le loro obiezioni religiose. La decisione è sicuramente meritoria, ma
non andrebbe lanciato il messaggio che l’opposizione all’aborto sia solo una
“questione religiosa”, sappiamo infatti quanti non religiosi sono nostri
compagni di strada nel difendere la vita.
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