Primarie presidenziali USA 2012 - 11/02/2012 - I cattolici spaventano
Obama - Dietrofront sui contraccettivi - Obama annuncia alla stampa la
decisione di rivedere la norma che obbliga i datori di lavoro a fornire gratis
contraccettivi ai dipendenti – di PAOLO MASTROLILLI inviato a new york - http://www3.lastampa.it/
Marcia indietro del presidente
Obama sul tema della contraccezione, che rischiava di alienargli il voto
cattolico in vista delle elezioni di novembre. La Casa Bianca preferisce
definire l’annuncio fatto ieri come un «accomodamento», più che un compromesso.
Nella sostanza, però, l’amministrazione ha deciso di aggiustare la propria
linea, dopo le dure reazioni dei vescovi cattolici, che si erano mobilitati contro
la decisione del ministero della Santità di obbligare tutti i datori di lavoro
a fornire gratis i contraccettivi alle proprie dipendenti.
La nuova policy era stata
annunciata il 20 gennaio scorso dal segretario per gli Health and Human
Services, Kathleen Sebelius. L’obiettivo era garantire che tutte le donne
avessero accesso gratuito alle pratiche anticoncezionali, attraverso le
assicurazioni sanitarie pagate dai loro datori di lavoro. Poi ogni persona
avrebbe avuto l’opzione di decidere se usufruire di questa possibilità o no.
Subito dopo l’annuncio, però, è scoppiata la polemica. Il problema era che la
decisione della Sebelius escludeva le chiese dall’obbligo di fornire i
contraccettivi, per motivi di coscienza, ma non esentava le organizzazioni con affiliazioni
religiose. Quindi ospedali, università, istituzioni cattoliche della carità
avrebbero dovuto obbedire, violando i propri principi sulla protezione della
vita. La dottrina cattolica, infatti, concepisce l’atto sessuale all’interno
del matrimonio finalizzato alla riproduzione, e considera i contraccettivi come
un ostacolo dell’uomo ai piani di Dio.
La Casa Bianca sapeva che andava
incontro a questo problema, e nei mesi scorsi c’erano state intense discussioni
nell’amministrazione su come procedere. Joe Biden, primo vicepresidente
cattolico degli Usa, e Bill Daley, capo dello staff della Casa Bianca anche lui
cattolico, avevano cercato di convincere Obama ad ammorbidire la posizione,
organizzando un incontro tra lui e l’arcivescovo di New York Dolan. La loro
preoccupazione era alienare il voto cattolico, che rappresenta un gruppo
fondamentale. Questi fedeli sono circa 70 milioni in America, e vengono
considerati «swing voters» chiave, ossia elettori moderati di centro che
cambiano posizione di volta in volta in base a quale candidato li convince di
più. Nel 2008 avevano votato in maggioranza per Obama, perché erano stati
influenzati più dall’idea del cambiamento, che non dai richiami della gerarchia
a favorire i politici obbedienti alla dottrina della Chiesa sui temi della
vita.
La componente femminile
dell’amministrazione ha avuto la meglio, e il presidente ha sottoscritto la
decisione della Sebelius. La loro teoria era che fosse più importante
soddisfare le attese della base femminista del Partito democratico, piuttosto
che andare incontro ai cattolici più conservatori, che comunque non avrebbero
votato per Obama. La tempesta scoppiata dopo la decisione, però, ha dimostrato
che questa scommessa era sbagliata. I vescovi hanno attaccato l’amministrazione
e i candidati repubblicani alla Casa Bianca hanno accusato il presidente di
violare la libertà di religione. Obama ha capito che rischiava una battaglia in
cui avrebbe perso il sostegno potenzialmente decisivo dei cattolici moderati, e
ieri ha fatto marcia indietro. Ora le organizzazioni religiose non avranno più
l’obbligo di pagare i contraccettivi, ma le loro dipendenti che li vorranno
potranno ottenerli direttamente dalle compagnie assicurative. Il presidente ha
giustificato «l’accomodamento» con la necessità di conciliare i diritti delle
donne con la libertà religiosa. Il suo compromesso probabilmente non basterà a
soddisfare i vescovi, ma dovrebbe depotenziare lo scontro in vista delle
elezioni. Primarie presidenziali USA 2012
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