Studio Usa. Anticoncezionale per donne africane raddoppia rischio HIV -
di Licinio Germini 4 ottobre 2011, http://www.blitzquotidiano.it
NAIROBI, KENYA – Il più popolare
anticoncezionale per donne usato nell’Africa meridionale e orientale, una
iniezione di ormoni praticata ogni tre mesi, sembra raddoppiare il rischio che
le donne vengano infettate dall’HIV e contraggano poi l’Aids, secondo uno
studio americano appena pubblicato. E quando l’anticoncezionale è usato da
donne sieropositive i loro partner rischiano di essere contagiati due volte di
più che se non fosse usato.
I risultati dello studio pongono
le donne africane di fronte ad un potenziale dilemma. Centinaia di migliaia di
loro rischiano ferite, emorragie, infezioni ed anche la morte a causa di gravidanze involontarie, e la ricerca
di anticoncezionali pratici ed economicamente accessibili è un’impresa urgente
per le autorità sanitarie internazionali.
Lo studio, realizzato dai
ricercatori dell’Università di Washington e pubblicato sul The Lancet
Infectious Diseases, ha coinvolto 3.800 coppie in Botswana, Kenya, Rwanda
Sudafrica, Tanzania, Uganda e Zambia. In ciascuna coppia l’uomo o la donna
erano già infettati dall’HIV. I ricercatori hanno seguito le coppie per due
anni, dopodichè gli hanno chiesto che tipo di anticoncezionale avevano usato ed
hanno accertato se il partner non infettato aveva contratto l’HIV dal partner
infettato. Le prove raccolte suggeriscono la preoccupante possibilità che gli
anticoncezionali iniettati posseggono proprietà biologiche che rendono uomini e donne più vulnerabili
all’ HIV.
Gli ormoni iniettabili sono molto
popolari. Nell’Africa sub-sahariana ne fanno uso circa 12 milioni di donne tra
i 15 e i 49 anni, ovvero il 6 per cento delle donne di quell’età. Negli Stati
Uniti li usano 1,2 milioni, o il 3 per cento delle donne che prendono
anticoncezionali. Sebbene lo studio ha riguardato solo le donne africane, gli
scienziati ritengono che gli effetti di quegli ormoni sono probabilmente uguali
per tutte le donne, ma hanno sottolineato che le preoccupazioni più gravi
riguardano l’Africa, dove il rischio di essere infettati dall’HIV è molto più
alto che altrove.
”Oggi l’iniezione ormonale è il
migliore e più pratico anticoncenzionale esistente”, ha dichiarato al New York
Times Isobel Coleman, direttrice dei programmi esteri femminili al Council of
Foreign Relations. ”E se dovesse essere provato al di là di ogni ragionevole
dubbio che contribuisce all’espandersi dell’epidemia di Aids, ci troveremmo
davanti ad una crisi sanitaria di estrema gravità”. Lo studio ha indotto l’
Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO) a convocare a gennaio una riunione
per accertare se le prove finora addotte sono tanto convincenti da avvertire le
donne che l’iniezione ormonale le espone al rischio di contrarre l’HIV o di
trasmetterlo.
Ma occorre procedere con cautela.
Prima della riunione il WHO approfondirà le ricerche riguardo agli anticoncezionali
ormonali ed ai loro possibili effetti rilevati dallo studio. ”Vogliamo essere
sicuri – afferma Mary Lyn Gaffield, una epidemiologa del WHO – di non
raggiungere una decisione affrettata che avrebbe serie conseguenze per le donne
– e vogliamo essere altrettanto sicuri che se ci deve essere un avvertimento
esso deve essere pienamente giustificato”.
Lo studio dimostra ancora una volta che per arginare la diffusione del virus HIV, l'AIDS, serve molto di più un'azione educativa preventiva che non affidarsi alla contraccezione.
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