giovedì 24 novembre 2011


«Pensiero e azione, al centro l’intoccabile dignità dell’uomo di Emanuela Vinai, Avvenire, 24 novembre 2011

Le parole del cardinale Angelo Bagnasco rilanciano la costruzione di una società fondata sull’etica come base per conseguire il bene comune. Ne è persuaso Massimo Gandolfini, primario neurochirurgo presso la Poliambulanza di Brescia e consigliere nazionale dell’associazione Scienza & vita.
 Al recente convegno di Scienza & vita, il cardinale Bagnasco ha ribadito l’importanza dell’etica della vita come base per la società. Quali sono i punti chiave?
 Il rapporto fra etica e democrazia è un tema complesso che si può prestare a improvvide e strumentali manipolazioni. Spesso la democrazia viene intesa solo come una forma di convivenza civile, il cui principio cardine sarebbe che la maggioranza non solo detta le regole dello Stato ma stabilisce anche ciò che è bene o male. Per evitare la deriva dello Stato etico penso sia necessario apportare un correttivo: la democrazia, pur essendo un valore in se stessa, non è la sorgente della bontà morale, dunque il baricentro per la società dev’essere il bene comune, cioè il progetto di piena realizzazione di ogni uomo in tutta la sua umanità.
Spesso si contrappone l’etica cattolica all’etica laica. Ha senso una simile distinzione?
 Disapprovo radicalmente questa sterile contrapposizione, che comporta tifoserie contrapposte. Quando si parla di etica, i contenuti che uniscono sono più di quelli che dividono. Ma il punto di partenza e d’arrivo deve essere l’uomo, la sua vita e la dignità, i percorsi da seguire perché possa ritrovarsi e realizzarsi in relazione con gli altri uomini, rifuggendo logiche individualistiche esasperate. Vorrei ricordare Kant: l’uomo come fine e mai come mezzo o strumento. Ecco un razionale terreno comune.
L’etica della vita è chiamata in causa dalla ricerca scientifica, che reclamando spazi di piena autonomia ridimensiona l’intangibilità dell’uomo. Come si circoscrive questa pretesa?
 Il tema della libertà della scienza e dell’etica della ricerca va letto nel più ampio contesto del rapporto tra etica e società. Parto da un principio che penso condiviso:  la ragione ha una pluralità di forme di esercizio, che comprendono tanto l’etica quanto la scienza.  Se l’elaborazione razionale è strumento in comune, le due scienze  (intese come «sistemi di conoscenze») sono complementari e si  influenzano reciprocamente. Lo  scopo della scienza è comprendere, spiegare e predire: dunque, nella sua funzione predittiva e applicativa la scienza ha bisogno dell’etica che le consenta di leggere,  giudicare, interpretare.
 La solidarietà dispone al bene  comune, ma oggi è minacciata  da un individualismo che esalta  l’autodeterminazione. Com’è  possibile farla prevalere?
  Stiamo vivendo una stagione culturale che esaspera il concetto di  «individuo», sradicando l’uomo  dal contesto di relazione che lo  caratterizza da sempre proprio  perché uomo. Il valore della solidarietà va letto e attuato nel quadro più ampio di un recupero di  relazionalità che mira al bene di  ogni singolo uomo, inscindibile  dal bene della società. Una società  che sia somma aritmetica di singoli è una società di egoismi, dove regna la legge del più forte. La  società civile, fondata su grandi  princìpi etici e sul diritto che a essi dà voce, nasce invece proprio  per tutelare i suoi membri più deboli, a partire da coloro che non  hanno voce né volto per potersi  imporre.
 In che modo il mondo associativo può farsi promotore di un  agire sociale con un alto profilo  etico?
   In questo contesto culturale, che  il Papa ha definito di «dittatura  del relativismo», ci troviamo veramente di fronte a una emergenza educativa. Tutte le agenzie culturali che si ispirano a un umanesimo integrale – in primo luogo il mondo dell’associazionismo  – hanno davanti una sfida storica: accompagnare le nuove generazioni verso la riappropriazione  (o la riscoperta) di un’antropologia che ponga «la vita umana nella sua assoluta indisponibilità o  sacralità» – come ci ha detto il cardinale Bagnasco al convegno di  Scienza & vita – al centro del pensiero e dell’azione politica.  

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