Pillola Allarme Usa «Rischio Trombosi, di Valentina Fizzotti, Avvenire
24 novembre 2011
Per ogni disturbo del corpo femminile, dal nervoso pre-ciclo alla pelle
grassa, esiste una pillola: modernissima e (incidentalmente) anticoncezionale.
Di queste pastiglie di ultima generazione, a base di drospirenone, e dei rischi
che comporta assumerle, si discuterà l’8 dicembre alla Fda, l’authority
americana per i farmaci. Secondo alcuni studi – gli ultimi due pubblicati sul British
Medical Journal – i contraccettivi usati da 10 milioni di donne al mondo
raddoppiano il rischio di trombosi rispetto a quanto già fanno le altre pillole
anticoncezionali. La stessa Fda ha finanziato una ricerca, di cui sono stati pubblicati
i risultati preliminari, che giunge a conclusioni molto simili, le stesse
evidenziate anni fa dal suo corrispettivo europeo, l’Emea, che è già
intervenuta per cambiare il foglietto illustrativo. «Ma quale ragazzina si legge
il bugiardino?», ha detto a Le Monde il padre di Théodora, una diciassettenne
francese morta di embolia per aver preso la pillola. Sono casi rari, risponde
l’industria del farmaco. Anche stare sedute in aereo o fare figli mette a
rischio di trombosi, puntualizzano i ginecologi. In più sono stati diminuiti
gli estrogeni, gli ormoni a cui le donne danno da sempre la colpa di ogni gonfiore
o grammo di ciccia. E poi, dicono i simpatizzanti, il principio attivo usato è
quanto di più vicino all’ormone naturale. n realtà le prime a lamentarsi delle
pillole sono le donne, almeno quelle al di fuori degli spot. Tanto che negli ultimi
anni le testate meno prolife del pianeta hanno ospitato le voci delle
scontente. Fra loro ci sono le pentite (femministe in prima linea) stanche di
avere una chioma orrenda e un incarnato verdastro e le più giovani, esasperate
dalle pubblicità di sorridenti impasticcate. Negli anni la regina degli anticoncezionali
ha guadagnato, a colpi di campagne di informazione «sulla contraccezione
consapevole» la valenza di panacea per tutti i mali, dall’acne alla sindrome
premestruale. Così la pillola nata per non curare (salvo che la possibilità di concepire
un figlio sia considerata una malattia) si raccomanda calorosamente, e poi ai
rischi ci penseremo domani, spulciando il bugiardino.
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