PIANETA CERVELLO - Una équipe di scienziati Usa traccia la prima
«mappa» di tutte le cellule Sarà uno strumento fondamentale per curare le
malattie neurologiche di Antonio Angeli, 25/09/2012, http://www.iltempo.it
Il funzionamento di questo
strabiliante organo (che tutt'oggi si ritiene utilizziamo solo in piccola
percentuale) è ben lontano dall'essere compreso. Ma la scienza neurologica ha
adesso raggiunto una grande conquista. Pronta la prima mappa dei geni «accesi»
nel cervello umano. È stata ottenuta analizzando l'encefalo e un emisfero
prelevati dopo la morte da uomini sani e promette di accelerare la ricerca
relativa alle malattie neurologiche, sia attraverso il confronto tra cervelli
di persone sane e malate, sia attraverso il confronto con il cervello di
animali. L'atlante del cervello è stato realizzato da un gruppo di ricercatori
internazionali guidato dall'Istituto Allen per le Neuroscienze di Seattle e
pubblicato su Nature. Si tratta di una vera e propria «mappa» che individua
circa mille diverse caratteristiche tra le cellule che lo compongono. Nonostante
le cellule di ogni individuo possiedano tutte la medesima sequenza genetica,
ogni cellula, in base alla sua funzione specifica, utilizza solo una parte del
genoma. Partendo da questa osservazione, i ricercatori guidati da Michael
Hawrylycz sono riusciti a individuare le porzioni di Dna, i geni, utilizzati da
ogni neurone e hanno così creato una mappa che identifica le funzioni di ogni
cellula del cervello. Questo nuovo atlante ha messo subito in luce la presenza
di alcune geometrie comuni nell'uomo, nella distribuzione delle funzioni
neurali, e una relativamente alta omogeneità dei geni espressi nei neuroni
della neocorteccia, l'area legata all'apprendimento e alla memoria. La ricerca
ha previsto l'analisi dei tessuti di due cervelli umani maschili completi
provenienti da donatori di 24 e 39 anni nei cui genomi sono stati individuati
circa 900 siti attivi. Le informazioni sono state poi incrociate con quelle
relative alla ricostruzione tridimensionale della struttura cerebrale
permettendo così di costruire una mappa per associare i geni espressi dai
singoli neuroni con la loro posizione. Mappe di questo tipo erano già state
realizzate per il cervello dei topi mentre i dati in ambito umano erano ancora
molto «grossolani» a causa di una complessità della struttura cerebrale
notevolmente più alta e alla scarsa disponibilità di tessuti neurali da poter
analizzare. I nuovi dati raccolti nell'«Atlante Allen del Cervello Umano»
saranno ora disponibili online ai ricercatori e potrebbero rappresentare una
nuova risorsa per la comprensione di un gran numero di patologie neurologiche.
Certamente sarà un potentissimo strumento per medici e biologi: ne è convinto
Ferdinando Di Cunto, ricercatore del dipartimento di Genetica, Biologia e
Biochimica dell'Università di Torino. «Le caratteristiche delle nostre cellule
dipendono da quali geni e quanto vengono espressi», ha spiegato Di Cunto. Per
quanto riguarda i neuroni del cervello umano avevamo importanti informazioni
relativamente alla loro funzione, ad esempio quelle della corteccia visiva o
per il controllo del movimento, e potevano essere caratterizzate in base alla
loro forma caratteristica. «Ora possiamo caratterizzarle molto più in
profondità - ha proseguito il ricercatore dell'università torinese - in quanto
possiamo identificarle in base ai geni che esprimono». L'atlante realizzato dal
consorzio di ricercatori dell'Istituto Allan rappresenta una vera e propria
mappa delle funzioni di regioni, in grande dettaglio, del cervello e, ha
spiegato Di Cunto, «la bellezza di avere a disposizione un atlante dettagliato
di tutte le regioni del cervello è che si tratta di uno strumento generico che
in se non risponde a nessuna domanda, ma una risorsa estremamente importante
per il nostro studio». Grazie all'Atlante, che nel futuro potrebbe arricchirsi
di informazioni relative a soggetti affetti da patologie neurologiche, «si
estende la possibilità di identificare possibili bersagli per le patologie, ma
certamente non si arriverà a breve a sviluppare kit diagnostici o terapie anche
se lontano da vere applicazioni pratiche si avranno certamente progressi.
L'Atlante rappresenta uno straordinario progresso».
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