Inutile un farmaco su due È polemica sulla scoperta dei ricercatori
francesi - Sarebbero mal tollerati e pericolosi per la salute. E il consumatore
verrebbe spinto ad acquistarli dalla pubblicità , anche se in realtà non ne ha
bisogno - Enza Cusmai - Mer, 19/09/2012 - http://www.ilgiornale.it
Un libro d'accusa sull'inutilità
dei farmaci ha scosso le coscienze in Francia.
In 900 pagine, due medici
francesi, Philippe Even e Bernard Debré, passano al setaccio 4mila medicine e
ne bocciano il 75 per cento. In particolare, per i due esperti, la metà dei
prodotti sul mercato è inutile, il 20 per cento è scarsamente tollerato dai malati
e il 5 per cento è addirittura potenzialmente pericoloso per la salute. La
conclusione lapidaria potrebbe non riguardarci, visto che è stata confezionata
Oltralpe. Ma qui parliamo di farmaci, un settore senza confini geografici o
politici. E c'è da domandarsi se i dati snocciolati dai due medici francesi
potrebbero rispecchiare anche la realtà di casa nostra. Dove, è un fatto, sono
messi in bella mostra in farmacia migliaia di prodotti, molti dei quali si
replicano, perché hanno principi attivi identici. Cambiano solo la marca e il
colore della scatoletta. Così si lascia al consumatore finale la scelta di cosa
acquistare. Tra l'altro, i patiti delle pillole, ormai possono liberamente
comprare ben 230 farmaci anche al supermercato come gli antivirali per uso
topico a base di aciclovir, antinfiammatori da applicare sulla pelle, colliri
antiallergici, antimicotici vaginali. Insomma, c'è una grande scelta sul
mercato delle pillole, ma la domanda dei prodotti è molto alta, soprattutto
quando non si pagano di tasca propria. Nel 2011, in Italia sono state
acquistate oltre un miliardo di confezioni di farmaci tutte pagate dal Servizio
sanitario nazionale, mentre i privati hanno integrato comprando 730 milioni di
confezioni di fascia C. In pratica, lo Stato ha sganciato più di 12 miliardi di
euro per coprire i costi dei medicinali alla collettività e i cittadini hanno
speso altri 6 miliardi e 346 mila euro per il resto dei farmaci non
convenzionati. Alla fine il business dei medicinali ha superato i 18 miliardi e
di euro in un solo anno. Il bello è che non tutte le pastiglie vengono
ingoiate. Due confezioni su dieci, cioè il 20%, finisce nella spazzatura perché
le compresse sono troppe rispetto alla terapia oppure perché il farmaco si
acquista per precauzione, tanto per non rimanere senza nel momento del bisogno.
Ma alla fine dell'anno, su una spesa di 400 euro per famiglia, ben 80 euro si
trasforma in monnezza. Ne sa qualcosa l'Amsa di Milano che nel 2007 ha
raccolto, tramite le farmacie, 160 tonnellate di medicinali scaduti. Dunque,
verso i farmaci esiste un rapporto di amore-odio da parte del consumatore. Non
si vorrebbero ma si comprano anche quando non servirebbero. Colpa anche della
pubblicità incalzante che entra nella testa e nel cuore della gente ma che alla
fine non è altro che un restyling di un vecchio farmaco già tenuto nel
cassetto. E i due medici francesi criticano soprattutto la mancanza di
innovazione nel settore farmaceutico. Dopo la scoperta di antibiotici e
vaccini, solo i trattamenti per cancro, patologie cardiache e diabete hanno
smosso le acque della ricerca. E da trent'anni, cioè dopo il 1990, tutto si è
fatto più complicato e costoso. Le scoperte scientifiche sono lente e
sviluppate nei laboratori, meno nelle industrie farmaceutiche che si sarebbero
limitate ad allargare il concetto di malattia. Così, a detta degli autori del
libro- denuncia, siamo diventati tutti ipertesi, diabetici oppure con il
colesterolo sopra le righe. E le aziende puntano sui prodotti correlati alla
prevenzione, destinati a persone sane. Even cita l'esempio delle statine,
sostanze impiegate per controllare il colesterolo e usato da 60 milioni di
persone nel mondo anche se ci sono dubbi sulla loro efficacia. Even e Debré
accusano le imprese farmaceutiche che snocciolano dei dati non sempre
corrispondenti alla realtà. I due medici affermano che solo il 5% della spesa
va alla ricerca, e che quasi la metà del fatturato è destinato al marketing o
per fare lobbying. E tutto per soddisfare la richiesta di paesi ricchi. In ben
tre quarti del pianeta, invece, si muore prima dei 40 anni per mancanza di
antibiotici e vaccini.
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