Staminali, riparte la cura per
Daniele - Accolto il ricorso della famiglia - (17 settembre 2012) http://www.repubblica.it
La decisione del giudice di
Matera riapre la possibilità per il bimbo di 5 anni affetto dal morbo di
Niemann-Pick di riprendere la terapia sperimentale grazie a cui era migliorato.
Ancne nei casi di altre due bimbe, Celeste e Smeralda, era stata la
magistratura a sbloccare la situazione
Lo leggo dopo
(ansa)
ROMA - Il piccolo Daniele, di
cinque anni e mezzo, affetto dal morbo di Niemann-Pick, potrà riprendere la
cura con le cellule staminali. Lo ha deciso il giudice del lavoro di Matera,
Roberto Spagnuolo, accogliendo il ricorso presentato dalla famiglia Tortorelli
contro la decisione del Tar di Brescia che aveva sospeso la terapia 1.
Il ricorso era stato presentato
dagli avvocati Vincenzo Pizzilli del foro di Matera e Marco Vorano e Dario
Bianchini del foro di Venezia. I legali lo avevano motivato con la necessità di
continuare le cure per il piccolo Daniele che aveva tratto giovamento dalle
prime somministrazioni di cellule staminali. Cure che erano state sospese lo
scorso 5 settembre dopo la decisione del Tar di Brescia.
"Una sentenza che fa
giustizia" ha commentato a caldo in nonno del piccolo, Vito Tortorelli.
"Oggi - ha aggiunto - è il compleanno di mia figlia, Anna, che compie 31
anni. Sapere che, espletati i tempi tecnici, potranno riprendere le cure per il
figlio, è il regalo più bello che potesse ricevere".
Dopo la sentenza del Tar di
Brescia, nonno Vito aveva scritto al presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, chiedendo un suo intervento. Proprio stamani, inoltre, l'uomo aveva
lanciato un appello all'assessore lucano alla sanità, Attilio Martorano.
Lo stesso Martorano, in una
dichiarazione, ha detto "di aver appreso con gioia la notizia della
sentenza del giudice del lavoro di Matera. Al di là delle discussioni di natura
deontologica e scientifica sull'opportunità di somministrare o meno cure sperimentali
come quelle che interessano il piccolo Daniele - ha proseguito Martorano - non
bisogna perdere di vista che il diritto alla salute va tutelato e garantito in
tutte le forme e per ogni cittadino. Il diritto alla salute è imperativo,
imprescindibile e inalienabile. Sono vicino - ha concluso l'assessore - ai
familiari di Daniele in questo delicato momento ed esprimo apprezzamento per la
tenacia e la dignità con cui hanno condotto questa battaglia legale".
La decisione del Tar di Brescia
aveva sospeso la cura per Daniele, mentre per altre due bambine - Celeste e
Smeralda - era potuta continuare grazie alla pronuncia dei tribunali di Catania
e Venezia. Daniele, come le altre due piccole - Celeste, affetta da atrofia
muscolare spinale, e Smeralda, in coma dalla nascita per i danni cerebrali
causati da un'asfissia al momento del parto - aveva mostrato segni di
miglioramento con la somministrazione di staminali: aveva iniziato a muovere
braccia e gambe e da uno stato vegetativo era passato ad una minima attività
cognitiva.
Nessun commento:
Posta un commento