Salute: Via libera ai
trapianti da persone vive – di Margherita De Bac - 14 settembre 2012 - Corriere
della Sera
Permette all’Italia
di allinearsi ad altri Paesi europei la legge sui trapianti parziali da vivente
di polmone, intestino e pancreas. Quando diventerà operativa, dopo i passaggi
tecnici necessari, un bambino con diabete di tipo 1 (quello giovanile) potrà
ricevere una porzione di pancreas donato dalla mamma o dal papà. E lo stesso
vale per il polmone. Il lobo di uno dei due genitori o di un fratello potrebbe
salvare la vita a un ragazzo con fibrosi cistica, malattia genetica molto
grave, lunghe liste di attesa. La legge è stata approvata ieri dal Senato
all’unanimità in via definitiva. Negli Stati Uniti le prime esperienze sui
trapianti di organi parzialmente utilizzati sono cominciate 10-15 anni fa.
Secondo Pasquale Berloco, direttore del centro trapianti dell’università La
Sapienza, «sono interventi ormai usciti dall’ambito sperimentale. I chirurghi
hanno accumulato competenze. Non commettiamo però l’errore di considerarli
un’alternativa ai trapianti da donatore cadavere. Sono un grande aiuto». Si è
consolidata anche da noi l’esperienza nel campo del rene e del fegato. Questo
va interpretato come un altro passo avanti e servirà ad alzare la qualità dei
centri italiani che già partono da un buon livello, sebbene non in tutti la
casistica annuale giustifica il loro costoso funzionamento. Le donazioni da
vivente di questi organi offrirà una soluzione terapeutica in più a bambini e
adulti. «Ricordiamo però che riguarda pochi e selezionati casi. Ora aspettiamo
il regolamento del Consiglio superiore di sanità», è prudente Alessandro Nanni
Costa, direttore del centro nazionale trapianti del ministero della Salute.
Secondo Jean De Ville de Goyet, dipartimento di chirurgia e centro trapianti
del Bambino Gesù, «si apre una nuova frontiera. Le tecniche sono progredite, il
margine di rischio per riceventi e soprattutto per i donatori è sempre più
sottile. Occorrerà però procedere con cautela». Berloco insiste sui vantaggi
per i bambini con diabete giovanile, resistenti all’insulina: «Sarà sufficiente
prelevare una parte del pancreas del donatore, chiamata corpo coda ». Lo stesso
vale per l’intestino. Circa 80 centimetri bastano a un piccolo paziente e
all’adulto privarsene non comporta danni. La nuova legge dunque introduce una
deroga al divieto di disporre del proprio corpo quando vi sia una diminuzione
permanente dell’integrità fisica. Soddisfazione bipartisan sul fronte politico.
Al 31 dicembre 2011 il totale dei pazienti iscritti nelle liste di attesa per
un trapianto era di 8.731 persone, di cui 6.542 in attesa di un trapianto di
rene (con la possibilità per ogni paziente di avere più di una iscrizione),
1.000 per il fegato, 733 per il cuore, 382 per il polmone, 236 per il pancreas e
23 per l’intestino. L’ultima novità in tema di legislazione sui trapianti è
stata nel 2010 il via libera alla donazione cosiddetta samaritana, per scopi
solidaristici, anonima e in assenza di legami con il paziente. Ma questa
opportunità è rimasta sulla carta. Casi zero. Finora tutti i candidati
samaritani sono stati scartati perché non hanno superato i test psicologici che
hanno la finalità di escludere motivazioni estranee al desiderio di fare del
bene. Si è scoperto che queste persone erano spinte da protagonismo ed
esibizionismo estremo.
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