TECNOLOGIE/ Nanoscopi agli infrarossi per dare l’assalto all’Alzheimer –
Redazione - mercoledì 13 giugno 2012, http://www.ilsussidiario.net
L’immagine del ricercatore in
medicina chino sul suo microscopio ha ancora la sua validità e la sua efficacia
ma oggi deve essere completata con altre immagini che proiettano anche le
bioscienze nel prorompente nanomondo, dove la misura di riferimento è il
miliardesimo di metro. Si parla quindi sempre più di nanoscopi e l’ultimo
programma avviato in questa direzione ha tra le sue finalità niente memo che un
avanzamento nelle ricerche sul morbo di Alzheimer.
Un nuovo progetto, avviato
nell’ambito della sezione “Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove
tecnologie di produzione” del Settimo programma quadro della UE, è il progetto
LANIR (LAbel free Nanoscopy using Infra Red) che riunisce ricercatori
provenienti da 11 istituti partner sparsi tra Irlanda, Italia, Romania,
Francia, Germania e Belgio; il consorzio è composto sia da piccole e medie
imprese che da partner accademici.
L’elemento caratteristico di
questa avventura è il ricorso alla radiazione infrarossa (IR): si parla quindi
di nanoscopia a infrarossi (IRN), una tecnica basata sulla Spettroscopia ad
assorbimento infrarosso (IRAS), che misura appunto l'assorbimento IR in un
materiale registrando la luce infrarossa riflessa dal campione o trasmessa
attraverso di esso. Quando radiazione ha una lunghezza d'onda IR incidente che
corrisponde alla specifica frequenza vibrazionale dei legami chimici nelle
molecole dei materiali esaminati, si manifesta un fenomeno di risonanza e
l'assorbimento infrarosso aumenta considerevolmente. La spettroscopia IR può rivelare
così i tratti caratteristici delle strutture chimiche e delle specie
molecolari.
L’èquipe del progetto LANIR
svilupperà una tecnica nanoscopica IRN che farà leva su delle tecniche laser
avanzate e sulla cosiddetta modellatura ottica spazio-temporale. Mediante la
tecnica a eccitazione e verifica il campione, le impronte digitali chimiche di
un campione possono quindi essere mostrate punto per punto con una risoluzione
di scansiona mento dell’ordine del nanometro. Sarà in tal modo possibile
“vedere” dettagli fino a 70 nanometri in dimensione laterale, una misura che è
equivalente alle dimensioni di un virus. Il prototipo LANIR permetterà
l'imaging diretto della chimica e della struttura di caratteristiche
"nascoste" molto piccole, senza dover distruggere la superficie di
una cellula o di un materiale.
Con un nanoscopio del genere i
bioscienziati potranno esaminare le cellule dei pazienti e si augurano di poter
favorire una diagnosi del morbo di Alzheimer nelle sue prime fasi, che è una
premessa per sostenere lo sviluppo di trattamenti efficaci per la malattia. Va
ricordato che attualmente sono 7,7 milioni ogni anno nel mondo i nuovi casi di
questo morbo, che siu aggiungono, per la sola Europa, a 800.000 nuovi pazienti
colpiti da altre forme di demenza.
I medici sono convinti che gli
interventi precoci sul morbo di Alzheimer potrebbero essere più efficaci se
iniziassero molto presto. In tal senso si era espressa alcuni mesi fa la
Alzheimer's Disease International (ADI), la federazione che riunisce 76 associazioni
per l'Alzheimer di tutto il mondo e che fa da relatore presso l'OMS: nel
Rapporto Mondiale Alzheimer 2011 “The Benefits of Early Diagnosis and
Intervention”, è stata prodotta una stima che mostra come la diagnosi precoce
potrebbe far risparmiare oltre 7000 euro a paziente in paesi ad alto reddito.
Il progetto di “nanoscopia
avanzata” LANIR conta su un finanziamento di oltre quattro milioni di euro ed è
programmato per durare fino al 2015; il coordinamento è presso il Materials and
Surface Science Institute dell'Università di Limerick (Irlanda) e in programma,
oltre al prototipo IRN multimodale da tavolo, verranno realizzati anche tre
microscopi IR per la ricerca, che sistematicamente produrranno immagini a una
risoluzione inferiore a 1000 nanometri nell’Infrarosso e inferiore a 100
nanometri nella luce visibile. E ci sarà anche un po’ di Italia: uno di questi
tre microscopi IR per la ricerca, che affiancherà quelli di Limerick e di
Bucarest, sarà realizzato presso l’Iit di Genova, punta di diamante per la
ricerca nanotecnologica nel nostro Paese.
(Michele Orioli)
© Riproduzione riservata.
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