Un creatore ha voluto l'universo – Universo - Il commento del cardinale
e teologo alla scoperta della particella di Dio di Elio Sgreccia, 5/07/2012, http://vaticaninsider.lastampa.it/
Roma
La rilevanza della scoperta della
«particella di Dio» è riconosciuta dall’intera comunità scientifica, ma un dato
mi pare ancora più rilevante. E cioè che si va consolidando in tutti la
convinzione che l’universo abbia un origine e una causa proporzionata. Lungo la
storia della scienza si sono succedute teorie come quelle della nebulosa
originaria o del Big Bang. Stavolta l’ipotesi va ancora più in profondità, fino
al cuore della materia: si suppone che esista un elemento primigenio da cui sia
scaturito il mondo. Noi la chiamiamo creazione in quanto è l’azione di un
creatore intelligente che ha pensato e voluto l’universo.
Questi vari punti individuati
hanno una certa relazione con la fase iniziale del creato, ma la vera causa non
può essere in questi fatti scientifici bensì in un essere intelligente che noi
chiamiamo Dio la cui azione è appunto la creazione. Spetta alla scienza
identificare il «fattore primo» dal punto di vista materiale, però supporre
l’esistenza di un creatore richiede un salto filosofico. Può darsi che neppure
questa meravigliosa scoperta indichi l’atto iniziale della materia, ma è
indubitabile che vi sia un inizio della creazione. Tra fede e scienza non vi è
opposizione, nonostante alcuni episodi di incomprensione nei secoli. La Bibbia
ci parla della creazione come del primo linguaggio attraverso il quale Dio ci
rivela qualcosa di sé. Benedetto XVI ha più volte elogiato i tanti scienziati
ispirati da stupore e gratitudine di fronte al mondo che ai loro occhi appare
come l’opera buona di un Creatore sapiente e amorevole. Lo studio scientifico
si trasforma così in un inno di lode.
E’ in corso la causa di
beatificazione dei quell’astrofisico Enrico Medi che scriveva: «Oh, voi
misteriose galassie, io vi vedo, vi calcolo, vi intendo, vi studio e vi scopro,
vi penetro e vi raccolgo. Io prendo voi stelle nelle mie mani, e tremando nell’unità
dell’essere mio vi alzo al di sopra di voi stesse, e in preghiera vi porgo al
Creatore, che solo per mezzo mio voi stelle potete adorare».
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