A Milano via libera alle Unioni Civili. Nasce il registro. Pisapia:
"Nessuna scorciatoia verso i matrimoni gay" - Venerdì, 27 luglio 2012
- http://affaritaliani.libero.it/
Aveva scansato ogni dubbio,
semmai ce ne fossero stati, nel pomeriggio di ieri dicendo chiaramente di
"escludere" che la delibera in discussione nell'Aula di Palazzo
Marino potesse aprire ai matrimoni gay; poi Giuliano Pisapia l'ha ribadito la scorsa
notte, quando il provvedimento era stato ormai approvato dall'Aula: "non
abbiamo inventato nessuna scorciatoia per i matrimoni - ha detto - pero' sono
fiero che Milano abbia il Registro delle Unioni civili". Il sindaco ha
seguito la discussione fino alla votazione finale, arrivata alle 3.40, per poi
prendere la parola e celebrare quella che ha definito una "bella giornata
per Milano. Abbiamo dato vita a un confronto rispettoso - ha spiegato - basato
sull'attenzione alle diverse sensibilita'. Sono orgoglioso dell'alto livello
degli interventi".
Pisapia ha ribadito che quanto
fatto dalla citta' e dalle sue Istituzioni e' un passo in avanti verso "il
riconoscimento di diritti e il superamento della discriminazione. Sono sicuro
che sara' di stimolo per il Parlamento a prendere in esame una legge che
riconosca le coppie di fatto e le unioni civili. Anche quelli che qui sono
stati contrari hanno riconosciuto che il Parlamento debba occuparsene. Noi, da
parte nostra, abbiamo fatto il possibile e non potevamo fare di piu'. Da domani
- ha concluso - le donne e gli uomini che si vogliono bene saranno piu' felici
e io sono felice di questo"
Alla fine e' stato,
letteralmente, stappato lo spumante. Quando alle 3.40 della notte il consiglio
comunale di Milano ha dato definitivamente il via libera al Registro delle
Unioni civili, il pubblico presente e qualche consigliere hanno potuto
trattenere l'entusiasmo giusto il tempo di far intervenire Giuliano Pisapia;
poi e' stata l'ora della festa. L'Aula di Palazzo Marino, riunitasi a oltranza
dalle 16.30 di ieri per la terza e ultima seduta dedicata al provvedimento, ha
licenziato nella notte la delibera con 29 voti favorevoli, 7 contrari e 4
astenuti.
Numeri che potrebbero far credere
che tutto sia andato come avrebbe dovuto, quando in realta' la discussione s'e'
piu' volte complicata. Resta il valore del risultato, sottolineato dal sindaco
("e' una bella giornata per Milano - ha detto - da domani gli uomini e le
donne che si vogliono bene saranno piu' felici e io sono felice per questo"),
e dalla gioia dei presenti, Arcigay in testa, che hanno seguito a distanza
ravvicinata ogni passo dei lavori dell'Aula.
Il Registro delle Unioni Civili,
dunque. La delibera che ha trovato il consenso del consiglio comunale e' quella
emendata dalla proposta di modifica che era stata al centro di un intermedio
accordo tra la maggioranza e l'area liberal del PdL, poi 'naufragato' per la
posizione del coordinatore cittadino del PdL, Giulio Gallera, che si e' sentito
'tradito' dal voto contrario a un emendamento simile, e che sembrava dover
essere archiviato fino a quando il giovane piedillino Pietro Tatarella non ne
ha richiesta la votazione a prescindere dall'abbandono dell'Aula da parte dello
stesso Gallera. Si e' cosi' determinata la struttura portante del documento,
secondo un proprio 'modello Milano', che istituisce presso l'anagrafe un
registro separato, specificatamente dedicato alle Unioni civili (verra'
rilasciato attestato a chi si iscrive), agganciato alla normativa statale che
disciplina la famiglia anagrafica (art. 4 DPR 223/1989).
Per potersi iscrivere al
registro, quindi, bisognera' prima essere iscritti alla stessa residenza
all'interno della stessa famiglia anagrafica. Per arrivare alla maggioranza
che, alla fine ha promosso la delibera, ci sono volute ore di trattativa che
hanno concesso ai cattolici del Pd di astenersi e a due consiglieri del PdL
(Tatarella e Pagliuca), ma anche all'esponente di Nuovo Polo, Manfredi Palmeri,
di aggregarsi ai sostenitori. Contraria la Lega (che ha ritenuto che la
delibera introducesse "regole gia' esistenti"), Mariolina Moioli di
Milano al Centro e i restanti consiglieri del PdL sempre fermi sulle proprie
posizioni. Anche in questa occasione, come gia' in altre, Giuliano Pisapia ha
presidiato il proprio scranno fino alla votazione, insieme al vicesindaco Maria
Grazia Guida e all'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. La
maggioranza ha potuto tirare un sospiro di sollievo alle 2.17 quando Palmeri ha
ritirato uno dei suoi emendamenti, l'ultimo che restava da discutere. C'e'
voluta ancora oltre un'ora, durante la quale i consiglieri hanno snocciolato le
proprie dichiarazioni di voto, perche' Pisapia potesse dire: "Abbiamo
fatto quello che potevamo ed e' un passo avanti nella direzione di una citta'
che ha piu' rispetto per tutti. Sono sicuro che questo voto sara' di stimolo al
Parlamento".
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