UNIONI GAY/ Roccella: così l’Udc prepara la sconfitta dei valori non
negoziabili - INT. Eugenia Roccella, martedì 24 luglio 2012, http://www.ilsussidiario.net/
“Dietro le parole anche molto
dure di Casini contro i matrimoni omosessuali, si legge un’apertura alle unioni
gay. Nella posizione del leader Udc ci sono dei margini di forte ambiguità. I
valori non negoziabili come la famiglia devono essere fatti pensare a livello
di alleanze, non farlo significa preparare il terreno per una loro sconfitta in
Parlamento”. Ad affermarlo è l’onorevole del Pdl, Eugenia Roccella, che
interviene sulla presa di posizione del leader Udc, Pier Ferdinando Casini, e
sull’articolo di Paola Binetti uscito su Ilsussidiario.net. Quest’ultima,
riferendosi alle unioni gay, affermava che “su questi temi non è possibile fare
nessun tipo di accordo di natura elettorale o di programma di governo. Non sono
all’ordine del giorno, non faremo mediazione e voteremo contro come abbiamo
sempre fatto, cercando per di più di portare dalla nostra parte i
Pd-dissenzienti”.
Onorevole Roccella, che cosa ne
pensa della posizione di Casini sulle unioni civili?
In tutta la posizione di Casini
ci sono dei margini di forte ambiguità e anche qualcosa di contraddittorio. La
questione antropologica e i valori non negoziabili devono essere centrali per
una forza come l’Udc, che si richiama alla dottrina della Chiesa e ritiene di
avere un’ispirazione e una cultura cattolica. Il cardinale Angelo Bagnasco e il
Papa Benedetto XVI hanno sempre insistito su tre principi - vita, famiglia e
libertà d’educazione - come punto centrale dei cattolici in politica. Penso per
esempio al discorso del presidente della Cei al congresso di Todi. E’ quindi
difficile accantonare la questione come se fosse sostanzialmente marginale nel
dibattito politico, e non coinvolgesse i partiti in quanto tali ma le libere
coscienze di ciascuno. D’altra parte questi temi che lo si voglia o no sono continuamente
al cuore del dibattito politico.
Casini dice di essere contro i
matrimoni gay, ma a favore delle unioni gay …
I matrimoni gay sono esclusi
dalla nostra Costituzione, quindi non ci saranno per i prossimi cinque-dieci
anni. Il prossimo passo non è certo questo, ma quello delle unioni gay. E’ a
quest’ultime che il leader Udc spalanca la porta.
In che senso?
Se quella di Casini è una
posizione personale, che non ha a che fare con le alleanze, non avrebbe neppure
dovuto prenderla. Ma se impegna il partito, vorrei capire meglio quali sono i
contenuti della proposta. A quali unioni si riferisce? Che tipo di legge vuole?
Ha in mente le unioni gay alla tedesca, che sono praticamente un matrimonio?
Per la Binetti, un’alleanza
elettorale su questi temi non avrebbe senso …
Questo significa che se in un
prossimo Parlamento il Pd avrà i numeri per fare passare le unioni gay, ciò non
rimetterà in discussione un’eventuale alleanza con l’Udc. I centristi voteranno
contro, ma non faranno battaglia per non danneggiare la coalizione. Casini si
salverebbe quindi la coscienza con una posizione di testimonianza personale,
come è avvenuto in altri tempi da parte della Democrazia Cristiana, ma di fatto
le unioni gay passerebbero senza ostacoli.
Ma una spaccatura trasversale sui
valori non negoziabili non è presente forse anche nel Pd e nello stesso Pdl?
Le lacerazioni ci sono, tanto è
vero che nel Pd c’è stato un attacco violento e spaventoso contro Rosy Bindi e
alcuni sono giunti a stracciare la tessera. Nel Pdl è in parte diverso, perché
le posizioni sono variegate e pesano, ma nelle votazioni decisive il partito ha
sempre avuto una grande compattezza. Di fatto l’intero Consiglio dei ministri,
compresi i laici, votò a favore del “decreto Eluana” che poi Napolitano si
rifiutò di firmare. L’intero governo assunse quindi una posizione omogenea.
Anche in aula, pur lasciando sempre libertà di voto, chi si è espresso contro i
valori non negoziabili all’interno del Pdl è sempre stata una componente
minoritaria, in tutto non più di una decina di parlamentari. In un grande
partito ci sono sempre persone che la pensano diversamente quando si tratta di
questioni di coscienza.
Quindi la situazione è la stessa
nel centrodestra come nel centrosinistra …
La posizione nel Pd in realtà è
molto diversa, in quanto la linea di Bersani è il riconoscimento delle unioni
civili gay alla tedesca. Il vero problema quindi è se è una posizione di
partito o non lo è. Se non lo è, e se non entrano in gioco le alleanze, ha un
enorme margine di ambiguità. Oggi è impossibile non confrontarsi con questi
temi, e un partito non può non avere una posizione antropologica.
Quindi il problema non è soltanto
di Casini …
Sì, ma se Casini facesse pesare
una certa posizione all’interno delle alleanze rafforzerebbe i cattolici del
Pd. Rinunciare a esercitare questo ruolo significa non fare valere il proprio
peso politico. Paola Binetti, sulla cui coerenza non ho dubbi, sa a che cosa mi
riferisco. Quando lei militava ancora nel Pd e il governo Prodi era agli inizi,
il ministro Fabio Mussi sottrasse l’Italia alla minoranza di blocco che
impediva il finanziamento europeo alla ricerca sulle staminali embrionali.
Siccome lo scarto di voti in Parlamento era minimo, l’onorevole Binetti non se la
sentì di mettere il governo in minoranza, perché si rischiava una crisi. La
conseguenza fu che l’Osservatore Romano attaccò personalmente la Binetti in
modo molto duro.
Cosa c’entra tutto ciò con le
unioni gay?
Se io tolgo la questione delle
alleanze dal gioco politico, e non le rimetto in discussione pur votando magari
contro, nel momento in cui il mio gruppo pur avendo numeri consistenti non è in
grado di bloccare una votazione parlamentare, perché mai gli altri partiti
dovrebbero essere dissuasi dal fare passare i matrimoni gay?
Per la Bindi “ci sono le
condizioni per superare la fase del bipolarismo etico che ci ha imposto la
destra in questi anni” …
La Bindi ha colto esattamente il
punto, cioè la vera posizione di Casini, oltre le parole magari violente, molto
di più di quelle che avrei usato io. Il leader dell’Udc ha infatti definito i
matrimoni tra gay “una violenza sulla natura”, ma questo è servito a mascherare
quella che in realtà è un’apertura. La Bindi l’ha capito immediatamente, come del
resto hanno fatto anche altri, incluso un comunicato ufficiale dell’Udc.
Che cosa ne pensa
dell’espressione “bipolarismo etico”?
Quando si parla di “bipolarismo
etico” e si accusa di utilizzare i valori non negoziabili come un’arma, il vero
problema è se questi valori siano o meno non negoziabili. Se il Papa li
definisce con questi termini precisi, un cattolico in politica deve metterci la
faccia. Chi accusa la destra di brandirli come un’arma, rivolge implicitamente
la stessa accusa anche al Papa. Se il tenere fede a questi valori e combattere
per essi senza timidezze significa creare un bipolarismo etico, allora dovremmo
dire che è la Chiesa a promuoverlo. A parte il fatto che dal sondaggio di
Mannheimer si vede che il Paese ci dà ragione, contro tutto quello che viene
sempre detto dai media più diffusi.
(Pietro Vernizzi)
© Riproduzione riservata.
Nessun commento:
Posta un commento