Ecco tutta la pericolosità dell’aborto volontario per la donna - Autogol
della cultura pro-death nel tentativo di sbugiardare i critici dell’aborto – Giuliano
Guzzo, http://www.uccronline.it
18 luglio, 2012
Una donna statunitense, nel
tentativo di sbugiardare quella che per lei è “propaganda” pro-life, è arrivata
a fotografare il suo aborto creando un apposito blog per documentare il tutto.
E ribadire che quella dell’aborto legale è una procedura semplice e sicura.
Già, bella sicurezza.
Peccato che nel 79% dei casi le
donne che abortiscono non vengono correttamente informate di alternative
possibili e almeno il 55% delle volte giungono a questa scelta in seguito a
forti pressioni esterne. Peccato che la mortalità materna dopo un aborto
volontario – eseguito in completa sicurezza, of course – sia tripla rispetto a
quella seguente ad un parto. Peccato che un aborto volontario aumenti del 60%
il rischio di futuri aborti spontanei.
Peccato che l’aborto indotto aumenti
significativamente il rischio di cancro al seno, peccato che le donne che hanno
subito un aborto indotto abbiamo forti probabilità di ripercussioni psicologiche, peccato che
l’aborto indotto alzi nettamente il rischio di successive nascite premature e
lo stesso dicasi per danni e infezioni all’utero. Peccato non voler parlare
degli altissimi tassi derivati da un aborto volontario di soffrire di placenta
previa.
Peccato, soprattutto, che dopo un
aborto volontario – per quanto legale e sicuro – un figlio unico ed
irripetibile non potrà più venire al mondo, vedere la luce del sole, sentire il
profumo del mare, ascoltare il vento. E sorridere, donando a chi lo guarda
l’impressione che, per quanto tutto appaia incerto e contraddittorio, al mondo
una sicurezza ci sia ancora: l’amore.
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