«L’Osservatore Romano» all’attacco dei coniugi Gates - Il giornale del
Papa critica l'iniziativa filantropica sulla contraccezione della moglie del
fondatore di Microsoft. E ricorda la «furbesca» operazione della Nestlé in
Africa, 28/07/2012, http://vaticaninsider.lastampa.it/
A. TOR.
CITTÀ DEL VATICANO
«L’Osservatore Romano» contro i
coniugi Gates e la Nestlè. È un attacco forte e chiaro quello che il quotidiano
del Papa mette in prima pagina nell’edizione uscita questo pomeriggio:
un’editoriale della collaboratrice Giulia Galeotti, su «controllo delle nascite
e disinformazione», intitolato «I rischi della filantropia», definisce «un po’
fuori tiro e obnubilata» dalla «cattiva informazione» la moglie del fondatore
di Microsoft, che alla CNN ha appena annunciato di voler spendere nei prossimi
otto mesi 450 milioni di euro «per ricercare nuove tecniche di controllo delle
nascite, migliorare l’informazione sulla contraccezione e rendere disponibili
servizi e strumenti nei Paesi più poveri del pianeta, Africa in testa». Melinda
Gates ha infatti «confidato» all’emittente americana «il suo travaglio come credente»,
consapevole che la sua iniziativa una sfida alla gerarchia ecclesiastica.
Il quotidiano vaticano, per
contrastare l’idea di una Chiesa cattolica che «contraria al preservativo,
lascia morire donne e bambini per misogina intransigenza» - una lettura
definita «infondata e dozzinale» - ricorda invece che la Chiesa «è favorevole
alla regolamentazione naturale della fertilità, a quei metodi cioè fondati
sull’ascolto delle indicazioni e dei messaggi forniti dal corpo». Un
riferimento al metodo Billings, «considerato sicuro al 98 per cento».
«L’Osservatore Romano» fa notare come il metodo Billings «agli occhi di una
certa parte del mondo» abbia «un duplice inconveniente», perché «trattandosi di
un metodo semplice da capire e facile da adottare, è gestibile in autonomia e
consapevolezza dalle donne stesse, anche da quelle analfabete senza necessità
di alcuna forma di mediazione». E poi perché, «il suo peccato originale e
imperdonabile sta nell’essere un rimedio completamente gratuito. Aspetto che,
evidentemente, lo rende fortemente inviso alle industrie farmaceutiche, che con
la contraccezione chimica ottengono invece guadagni enormi. Come del resto
avverrà grazie alla filantropia della signora Gates».
Ma il giornale della Santa Sede
riserva una stoccata di notevole impatto anche alla multinazionale Nestlè.
«Come è tristemente noto – si legge sulla prima pagina dell’Osservatore – la
multinazionale ha fornito in modo furbesco e scorretto alle donne africane
latte in polvere per i loro neonati, mediante confezioni omaggio che durano il
tempo necessario per far andare via alla neo mamma il latte naturale. A quel
punto, la madre è obbligata all’acquisto: attraverso campagne pubblicitarie che
presentano l’allattamento al seno come barbaro e quello artificiale come
moderno e civile; grazie anche a pressioni psicologiche di vario tipo a opera
di fantomatici medici e infermieri. Creando così un bisogno, in nome della
beneficenza e in vista del guadagno».
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