Se le cellule umane ringiovaniscono, di Stefano Montefiori, Corriere
della Sera, 2 novembre 2011-11-02
All’Istituto di genomica
funzionale dell’Università di Montpellier sono riusciti a riprogrammare in
vitro cellule di soggetti tra i 74 e i 101 anni trasformandole in «staminali
pluripotenti indotte» e restituendo capacità alle cellule di moltiplicarsi e
ringiovanire.
Si apre di fatto una speranza
contro le malattie dell’invecchiamento. Come ogni scoperta di questo tipo le
rituali cautele impongono di ricordare che le prime applicazioni mediche
arriveranno – forse – tra 10-15 anni, ma lo studio pubblicato su Genes &
development autorizza in linea di principio sogni di giovinezza da riacquistare
e protrarre molto a lungo.
L’equipe del dottor Jean-Marc
Lemaître ha lavorato nella direzione comune a molte squadre di ricercatori in
tutto il mondo che da alcuni anni puntano a rigenerare in laboratorio tessuti e
organi umani danneggiati. Esperimenti promettenti sono in corso a partire dalle
staminali embrionali, che hanno il potere di differenziarsi in qualsiasi
cellula dell’organismo, ma che suscitano grandi problemi etici a causa
dell’utilizzo degli embrioni.
La squadra di Montpellier ha
invece lavorato su cellule adulte. «Dopo molti tentativi abbiamo introdotto due
geni e quello (geni più cellule anziane, ndr) si è rivelato il cocktail
vincente», spiega Lemaître. «Nel giro di 15 giorni le cellule anziane hanno
cominciato a proliferare di nuovo e poi a cambiare forma: le nuove cellule
assomigliavano in tutto per tutto a quelle originarie, ma senza alcuna traccia
di invecchiamento».
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