La macchina sceglierà per noi di Luca Salvioli, 01 luglio 2012, http://www.ilsole24ore.com/
Pensare oggi a com'era la nostra
vita dieci anni fa e cercare di immaginare come potrebbe cambiare nei prossimi
dieci crea un misto di brivido ed eccitazione. Per Guido Jouret, responsabile
del dipartimento Emerging technologies di Cisco, è un equilibrio quotidiano. Dal
suo ufficio di San Jose, nella Silicon Valley, ha un punto di osservazione
privilegiato sul futuro. È sul suo tavolo che arrivano le idee più
avvenieristiche dell'azienda da trasformare in progetti e nuovi business. Non
solo: il suo team è un incubatore interno per startup che arrivano da tutto il
mondo. Incontriamo Jouret a San Diego, durante il Cisco Live, evento annuale
del colosso di internet nato nel mercato dei router e cresciuto nel networking
diffuso, le videoconferenze e i servizi Ip.
Come si immagina la nostra vita
tra dieci anni? «Per la prima volta inizieremo a delegare alcune scelte alla
tecnologia - risponde -. Ci sono già sistemi di comando vocale, come Siri di
Apple, ma progressivamente non parleremo solo agli agenti virtuali. Chiederemo ai
computer di prendere decisioni per noi. Organizzare il calendario della
settimana, rispondere alle persone e così via».
Le macchine diventeranno più
intelligenti, saranno in grado di capirci, parleranno le une con le altre. Nel
frattempo crescerà la nuova era di internet, che dai pc è arrivato ai
cellulari, tablet, tv, auto, elettrodomestici; presto connetterà i ponti, le
strade, le vie di distribuzione di petrolio, gas e acque.
Per Cisco l'internet of things,
definito da Jouret «il più grande trend del momento», è diventato realtà quando
il numero di oggetti connessi ha superato quello delle persone con accesso a
internet. Nel 2003 la popolazione mondiale era di 6,3 miliardi, i device
connessi 500 milioni. Già nel 2010 erano 12,5 miliardi, saranno 25 miliardi nel
2015 e 50 miliardi nel 2020.
Oggi il monitor della nostra vita
digitale è lo smartphone. Presto l'interfaccia potremmo essere noi. Diventeremo
persone connesse con i chip sottopelle? «Penso di sì - continua - Per chi
soffre di alcune patologie croniche, come il diabete e l'ipertensione, sarà
parte del trattamento. Ovviamente con il loro consenso. In generale credo che i
chip per la comunicazione, così come quelli biometrici, potranno diventare
un'opzione "interna" per molto persone nella misura in cui
rappresenteranno un vantaggio».
Al momento il team di Jouret è
dedicato soprattutto a video e smart grid. Nel primo caso «la collaborazione
online è molto cresciuta, oggi banche, governi e ospedali possono sfruttare
singole competenze anche a distanza. Vediamo molta innovazione anche nella
video analytics. Vuol dire collegare un software a una telecamera per
riconoscere le targhe delle auto, segnalare i momenti di traffico, dire quando
si sta formando una coda in un negozio e quindi aumentare la presenza della
forza vendita, segnalare le zone dove i clienti vanno più di frequente. Sono
solo alcuni esempi di come il video si trasforma in informazione».
Poi ci sono le smart grid. «La
rete elettrica è la rete più grande al mondo. Anche nei paesi occidentali
internet non arriva ancora in tutte le case, ma l'elettricità sì. Ogni smart
meter (contatore intelligente) è un nodo della rete che manda informazioni.
Oggi la fornitura di elettricità è sempre più variabile, per via del contributo
intermittente di eolico e solare e gli equilibri con le altre fonti. Lo stesso
vale per la domanda, che con la diffusione delle auto elettriche diventerà
ancora più dinamica. L'aumento della comunicazione intelligente da entrambe le
parti farà in modo che il rapporto tra domanda e offerta sia più veloce,
efficiente ed economico».
Cisco lavora alle smart grid con
il nuovo protocollo Ipv 6, in grado di gestire la connessione con più oggetti.
Uno dei limiti all'espansione dell'internet delle cose è legato alla scelta di
standard comuni. «L'Ip può fare un salto storico, per la sicurezza credo che
sia meglio degli standard proprietari perché ci lavorano più persone. Anche per
il wifi c'erano molte preoccupazioni, invece oggi le reti senza fili nelle
aziende sono più sicure di quelle fisse».
Le smart grid sono un test importante
per l'internet degli oggetti. Che andrà oltre: i sensori verranno distribuiti
dappertutto e saranno in grado di trasmettere via internet dati che
diventeranno informazioni e guideranno le scelte. «Penso agli oleodotti, i
gasdotti, i ponti. Sensori nelle strade che possano regolare i flussi dei
semafori. Le batterie si potranno ricaricare con la differenza di temperatura,
dal movimento o con piccole celle fotovoltaiche».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Chi è
Guido Jouret è il capo della
divisione Emerging technologies di Cisco, un incubatore interno che si occupa
di intercettare nuove opportunità di business. Lavora sulle iniziative
provenienti da San Jose ma anche esterne: le idee possono arrivare da
laboratori e startup di tutto il mondo. Il dipartimento organizza anche
concorsi per finanziare le migliori idee, il premio si chiama i-Prize. Dal team
di Jouret
è nata la
"telepresenza", una delle tecnologie chiave di Cisco che rappresenta
l'evoluzione della videoconferenza, consentendo la videocollaborazione in tempo
reale.
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