Perché accettare le nozze gay e non incesto e pederastia? - Se basta
avere una relazione romantica basata sul consenso….allora si giustifica tutto -
3 settembre, 2012 - http://www.uccronline.it
Le coppie omosessuali chiedono
con sempre maggiore pressione che lo Stato riconosca le loro relazioni
romantiche tra persone adulte e consenzienti. Il matrimonio ovviamente non è un
diritto né per gli eterosessuali né per gli omosessuali, tuttavia la richiesta
di queste persone è legittima (ognuno può liberamente chiedere che un suo
desiderio venga riconosciuto), alcuni governi hanno accettato altri no.
Fortunatamente anche l’icona gay del momento, Giuseppe Cruciani, ha
riconosciuto durante la puntata del 6/7/12 del suo programma radiofonico che «i
Paesi in cui non sono legalizzate le nozze gay sono assolutamente normali».
Se queste sono le richieste da
parte del mondo LGBT, sul sito “LifeSiteNews“ si sono domandati se la
«mentalità omosessuale deve spingerci ad accettare anche la pedofilia e
l’incesto?». Se infatti basta avere una relazione romantica, basata sul
consenso reciproco, per essere riconosciuti come coppia da parte dello Stato,
con che diritto si dice “si” a due omosessuali e “no” ad un padre e ad un
figlio (maggiorenne o minorenne) che intendono veder riconosciuta la loro
relazione romantica-sessuale, godendo dei conseguenti privilegi? Riconoscere la
relazione omosessuale e non quella tra padre/madre e figlio/figlia non è forse
discriminazione?
«L’argomento omosessuale», viene
scritto, «si basa sul fatto che due persone che si amano l’un l’altro
dovrebbero essere in grado di esprimere il loro amore e la società dovrebbe
felicemente riconoscere la loro relazione d’amore. Io chiamo questo “mentalità
omosessuale“, diventata una mentalità predominante, che ha dimostrato di non
tollerare il dissenso». Il problema, viene spiegato, è che «con questa
mentalità si può giustificare praticamente qualsiasi cosa in nome dei
sentimenti di amore». Perché la relazione d’amore tra due uomini dovrebbe
essere privilegiata rispetto alla relazione d’amore tra un padre e un figlio,
maggiorenne e consenziente? Se la contrarietà verso il primo tipo di rapporto è
omofobia, la contrarietà verso il secondo quale fobia identifica
Abbiamo già parlato della questione
dell’incesto, ma anche la pederastia rientra in questo argomento. Ovviamente si
obietterà che la pederastia è contro il volere del bambino, non c’è consenso.
Tuttavia i promotori dell’abbassamento dell’età del consenso per i rapporti tra
adulti e minori basano la loro tesi sul fatto che ai bambini dovrebbe essere
concesso di liberare la loro sessualità. Attraverso la liberazione sessuale, il
bambino fortifica la «genialità spontanea» e si «priva di complessi di colpa»
creati brutalmente dalla concezione cristiana e “borghese” della famiglia come
scriveva W. Reiche nel celebre “La rivoluzione sessuale”. L’icona gay Mario
Mieli affermava in “Elementi di critica omosessuale” (1977) che il bambino «è
l’essere sessuale più libero, fino a quando il suo desiderio non viene
irregimentato dalla Norma eterosessuale, che inibisce le potenzialità infinite
dell’Eros [...]. Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino
l’essere umano potenzialmente libero. Noi, si, possiamo amare i bambini.
Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros,
possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che
profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto
duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società
invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega».
L’ideologa femminista Shulamith
Firestone, nel suo “La dialettica dei sessi” (1970), spiegava che «dobbiamo
includere anche l’oppressione dei bambini in ogni programma della rivoluzione
femminista… il nostro passo deve essere l’eliminazione della stessa condizione
di femminilità ed infanzia», arrivando a far sì che «tutti i rapporti intimi»,
anche quelli tra genitori e figli, adulti e piccini, includano «anche la fisicità»
in senso lato. L’omosessuale Aldo Busi ha affermato: «Può esistere una
pedofilia blanda, quella praticata dai bambini sugli adulti. I bambini sono in
certi casi corruttori degli adulti. Oggi cercano il capro espiatorio nel
cosiddetto pedofilo, come ieri negli zingari, negli omosessuali, negli ebrei,
nei palestinesi, nelle donne, ma anche i bambini hanno la loro brava sessualità
e che gli adulti non devono più reprimerla». In nome di questa “liberazione
sessuale dei bambini”, nel 1977 alcuni paladini laicisti e omosessuali hanno
creato un famoso manifesto dove esigevano la depenalizzazione dei rapporti con
minori. Firmatari erano: Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault,
Jack Lang, Louis Aragon, Roland Barthes ecc. Il filosofo laicista Michel
Foucault e l’attivista dei diritti omosessuali Guy Hocquenghem hanno spiegato
che gli adulti dovrebbero fare sesso con bambini consenzienti, dove per
«bambini consenzienti intendiamo che in ogni caso non c’è stata violenza o
manipolazione finalizzata a obbligarli ad avere un rapporto affettivo o
erotico».
Insomma, impedire ai bambini
“consenzienti” di avere un’espressione sessuale sarebbe un crimine,
un’oppressione, tanto che diversi esperti di psicologia stanno oggi tentando di
sostenere che la pedofilia è un “orientamento sessuale” paragonabile ad
omosessualità o eterosessualità. Sempre più conferenze accademiche mirano ad
eliminare lo “stigma” sociale della società rispetto agli uomini più anziani
che agiscono sessualmente verso i bambini più piccoli. Essere attratti da
minori, dicono, è un orientamento sessuale, una
“variante naturale della sessualità umana” (come sostengono alcuni
parlamentari in Canada), un’inclinazione come le altre.
Allora detto questo, la domanda
è: è sufficiente amare qualcuno ed essere amati per venire riconosciuti dallo
Stato? Se si, perché non riconoscere l’incesto, la pedofilia (non è violenza
dicono, ma beneficio verso la liberazione sessuale dei bambini) o la poligamia
(il cui consenso generale è cresciuto proprio in seguito all’approvazione delle
nozze gay, come si sottolinea qui) e invece riconoscere le coppie omosessuali?
«La società», si conclude domandando su “LifeSiteNews”, «finora ha condannato
all’unanimità le relazioni che coinvolgono uomini adulti che fanno sesso con i
bambini, chiamandole “disgustose” e “moralmente ripugnanti”. La società, fino a
non poco tempo fa, ha condannato anche le relazioni omosessuali allo stesso
modo. Una società che riconosce oggi le relazioni omosessuali, ci spinge ad
accettare anche la pedofilia e l’incesto?».
La motivazione per offrire un
riconoscimento statale ad una relazione sessuale deve essere differente dunque
dal mero sottolineare una relazione romantica tra persone consenzienti. C’è
bisogno che tale relazione abbia alcune caratteristiche che la rendono unica e
vitale per la società, come solo possono essere le relazioni tra l’uomo e la
donna, basate sull’incontro equilibrato e naturale tra gli appartenenti dei due
diversi sessi, relazioni originalmente aperte alla vita e adatte alla giusta e
bilanciata accoglienza di un nuovo essere umano.
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