Staminali e gameti al Parlamento Europeo - Regole troppo disomogenee
tra i Paesi UE e una cronica insufficienza di tessuti. La Yannakoudakis chiede
al Parlamento di spingere la donazione di cellule e tessuti. Ma rigorosamente
in forma gratuita. Che ne sarà delle tante sperm bank? - di Sara De Carli, 07/09/2012,
http://www.vita.it/welfare/salute/index.html
Lunedì 10 settembre la
deputata Marina Yannakoudakis presenterà
alla plenaria del Parlamento Europeo una proposta di risoluzione sulla
donazione volontaria e gratuita di tessuti e cellule.
La fotografia che emerge
Dalle premesse della relazione
emerge che in 27 dei 29 paesi rispondenti esistono disposizioni (vincolanti o
non vincolanti) che disciplinano il principio della donazione volontaria e
gratuita di tessuti e cellule; che in 13 paesi esistono principi orientativi
riguardo alla possibilità di concedere forme di risarcimento o incentivi ai
donatori di tessuti e cellule; che 19 paesi dichiarano di prevedere forme di
risarcimento o incentivi per i donatori viventi di tessuti e cellule (non
riproduttive); che 14 paesi prevedono forme di risarcimento o incentivi per la
donazione di cellule riproduttive; che
quattro paesi prevedono forme di risarcimento o incentivi ai familiari di
donatori deceduti.
La Yannakoudakis «constata con
preoccupazione che la metà degli Stati membri lamenta sistematicamente una
carenza di tessuti e cellule umani, in particolare di midollo spinale, di
gameti e di tessuti quali la cornea e la pelle; ritiene pertanto necessario
rivedere le politiche e le normative in vigore, che si rivelano insufficienti
per far fronte alla sfida dell'autosufficienza nell'Unione europea».
Gratuità
Il primo punto sottolineato dalla
risoluzione è il fatto che la donazione dovrebbe essere «volontaria, gratuita e
anonima (eccetto nel caso di prelievo su persona vivente a favore di un
familiare)». Un risarcimento economico deve essere «rigorosamente limitato alla
compensazione delle spese sostenute nella donazione di tessuti e cellule, quali
le spese di viaggio, la perdita di guadagno o le spese mediche legate alla
procedura medica e a possibili effetti collaterali, vietando qualsiasi
incentivo economico». In particolare la Commissione è invitata «a presentare
una relazione in merito alle attuali pratiche e criteri nazionali per
l'indennizzo dei donatori viventi, soprattutto per quanto concerne la donazione
di ovociti».
Staminali e cordoni ombelicali
La Yannakoudakis punta il dito
contro il fatto che oggi le cellule staminali provenienti da sangue cordonale
vengono conservate soltanto nell'1% delle nascite nell'UE. Partendo da questo
dato è evidente quanto bisogno ci sia sottolineare «l'importanza della
donazione, a banche che aderiscono a norme operative ed etiche comuni, del
sangue e del tessuto cordonale da parte delle madri al momento del parto, al
fine di contribuire a curare le malattie e promuovere la ricerca nel settore».
Banche pubbliche o private, la
Yannakoudakis ritiene fondamentale «sviluppare ulteriormente la donazione di
sangue cordonale di natura allogenica non familiare, affinché le unità di
sangue cordonale immagazzinate siano registrate nella banca dati mondiale dei
donatori di midollo osseo (BMDW) e siano messe a disposizione di qualunque
paziente compatibile che ne abbia la necessità». Per questo «invita gli Stati
membri a sensibilizzare i cittadini in merito alla conservazione del sangue
cordonale in banche pubbliche mediante campagne informative da condurre, ad
esempio, durante i corsi prenatali», si aspetta «che gli Stati membri
istituiscano almeno una banca pubblica di cellule staminali» e «invita gli
Stati membri a sviluppare programmi che incoraggino i gruppi di minoranza
etnica a donare tessuti e cellule alle banche pubbliche per far fronte alle
carenze di donatori compatibili all'interno di tali gruppi».
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