martedì 1 novembre 2011


CAMBIA L'APPROCCIO ALLE MALATTIE - NUOVO METODO PER MAPPARE LE PROTEINE, http://salute.agi.it


(AGI) - Chicago, 31 ott. - Dopo la mappatura del genoma umano, la nuova sfida e' quella di mappare le proteine. Il compito e' molto piu' arduo, perche' mentre i geni sono poco piu' di 20 mila, le molecole proteiche che compongono il corpo umano sono milioni. La comprensione del loro funzionamento e delle loro interazioni permetterebbe l'elaborazione di nuove cure per moltissime malattie. Un team guidato da un biologo dell'Universita' di Northwestern, Neil Kelleher, ha sviluppato un nuovo metodo 'top-down' in grado di separare e identificare molto velocemente migliaia di molecole proteiche. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, promette di realizzare una mappatura su larga scala anche delle proteine, simile a quella effettuata per i geni. "Un'accurata identificazione delle proteine potrebbe portare alla individuazione di biomarcatori e alla diagnosi precoce di molte patologie", ha detto Kelleher.
  "Stiamo cambiando radicalmente la strategia per la comprensione delle molecole proteiche, e' come essere alla vigilia del progetto Human Proteome". "Abbiamo bisogno di definire tutte le molecole di proteine nel corpo umano", ha detto Kelleher. "In primo luogo - ha continuato - abbiamo bisogno di una mappa di forme di proteine sane, che servira' da riferimento per comprendere le forme proteiche danneggiate e malate. La nostra tecnologia ci permettera' di percorrere velocemente questa strada". La squadra di Kelleher ha sviluppato un sistema a quattro dimensioni che utilizza la spettrometria di massa per misurare la massa di carica e il peso di ogni proteina.
  Partendo da questi elementi, il software sviluppato dal team riuscira' a effettuare una ricostruzione top-down delle molecole proteiche. Nella prima dimostrazione su larga scala del metodo top-down, i ricercatori sono stati in grado di identificare oltre 3.000 forme di proteine create da 1.043 geni. "Siamo alla vigilia di un grande inizio", ha concluso il ricercatore.

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