25/05/2012 – RICERCA - Da un gene
le basi per lo sviluppo di un "pillolo" - Da uno studio
scozzese un possibile contraccettivo
maschile, non ormonale, http://www3.lastampa.it
MILANO
La ricerca potrebbe essere un
passo più vicina alla conquista del "Sacro Graa" della
contraccezione: un farmaco anticoncezionale al maschile, un "pillolo"
per l'uomo, non ormonale e dall'effetto reversibile.
Ad aprire nuove prospettive su
questa strada, battuta negli anni da molti gruppi di ricerca nel mondo, finora
senza successo, è uno studio condotto da scienziati del Centro di salute
riproduttiva dell'università di Edimburgo e pubblicato su Plos Genetics.
Il team scozzese ha identificato
nei topi un gene con un ruolo chiave nelle fasi finali della spermatogenesi, la
produzione del seme maschile. Il tratto di Dna "nel mirino" si chiama
Katnal1 e, secondo gli esperti, rappresenterebbe «un potenziale ed entusiasmante
nuovo target» sul quale lavorare per arrivare in futuro a un contraccettivo per
lui.
L'èquipe scozzese, impegnata in
studi sulle cause dell'infertilità maschile, ha indotto a caso diverse
mutazioni nel codice genetico di topi di laboratorio, così da individuare quali
alterazioni rendevano gli animali incapaci di procreare.
L'analisi della "mappa"
così ottenuta li ha portati al gene Katnal1, che codifica per una proteina
cruciale nella produzione degli spermatozoi. Senza questa proteina, infatti, la
fabbricazione dei gameti maschili non può essere completata correttamente.
Quello che gli studiosi sperano di fare è di riprodurre lo stesso effetto
nell'uomo, in modo da stoppare la produzione di sperma, ma senza alcun effetto
collaterale.
«Se riuscissimo a trovare il modo
di colpire questo gene - spiega alla Bbc Lee Smith, uno dei ricercatori -
saremmo potenzialmente in grado di sviluppare un contraccettivo maschile non
ormonale»
«La cosa importante - precisa lo
scienziato - è che gli effetti di un eventuale farmaco ottenuto
"bersagliando" il gene individuato sarebbero reversibili, perchè il
Katnal1 è coinvolto soltanto negli ultimi step di sviluppo delle cellule
spermatiche. Pertanto, un ipotetico contraccettivo di questo tipo non interferirebbe
con le fasi iniziali della spermatogenesi, né in generale con la capacità
dell'uomo di produrre spermatozoi». Quindi con la possibilità di procreare.
Gli ostacoli verso il traguardo,
però, non mancano. Il primo problema è che la proteina di Katnal1 vive all'interno
delle cellule e quindi sarebbe «relativamente difficile» colpirla, ammette
Smith. Tuttavia, precisa, si potrebbe agire su un suo "intermediario"
esterno alle cellule. Questo eventuale ambasciatore del messaggio di Katnal1
sarebbe un target più facile da intercettare, ma la sostanza in questione resta
ancora da scoprire.
Allan Pacey, andrologo
dell'università britannica di Sheffield, ritiene che un contraccettivo non
ormonale efficace nell'uomo rappresenti in medicina «sicuramente un bisogno»
non ancora soddisfatto. Per l'appunto "un Sacro Graal" inseguito da
molti anni. «Il punto chiave nello sviluppo di un farmaco simile - puntualizza
l'esperto - è che il target molecolare da colpire deve essere altamente
specifico per le cellule spermatiche o per altre cellule dei testicoli
coinvolte nella spermatogenesi. Senza questa specificità elevata, infatti, il
contraccettivo potrebbe avere effetti collaterali potenzialmente pericolosi su
altre cellule o tessuti dell'organismo».
Nessun commento:
Posta un commento