DIFENDERE E CURARE I BAMBINI FIN DAL CONCEPIMENTO - Il neonatologo
Carlo Bellieni spiega l'Ecologia della gravidanza di Antonio Gaspari
ZI12052613 - 27/05/2012
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ROMA, domenica, 27 maggio 2012
(ZENIT.org) - Lo sviluppo delle conoscenze nel campo della neonatologia ci
permettono di difendere, curare e assistere, i bambini e le bambine fin dal
concepimento.
Per capire a che punto sono le
ricerche e quali gli sviluppi futuri, ZENIT ha intervistato il dott. Carlo
Bellieni che insegna Terapia Neonatale alla Scuola di Specializzazione in
pediatriapediatria dell'Università di SienaUniversità di Siena.
Il dott. Bellieni è membro della
European Society of Pediatric Research, del Direttivo Nazionale del gruppo di
Studio sul Dolore e della Pontificia Accademia Pro Vita. E’ anche membro del
direttivo nazionale dell'associazione Scienza e Vita, e Segretario del Comitato
di Bioetica della Società Italiana di Pediatria.
Lei è stato invitato a parlare ad
un gruppo di Organizzazioni non Governative statunitensi sui suoi studi in
campo ecologico. Ci può dire qualcosa in proposito?
Dott. Carlo Bellieni:
http://www.healthandenvironment.org/wg_calls/10760.
A quali parametri si riferisce?
Dott. Carlo Bellieni:
All’inquinamento da campi elettromagnetici e da rumore che subiscono i bambini
piccolissimi, ma non solo. Abbiamo misurato i campi elettromagnetici cui sono
sottoposti i neonati durante la degenza in ospedale e alcuni parametri che
mostrano possibili segnali che le ditte costruttrici di apparecchiature
elettriche dovrebbero prendere in considerazione per evitarlo. Abbiamo anche
verificato l’utilità di un certo tipo di pannelli metallici per schermare le
apparecchiature. Ma abbiamo fatto di più: con delle modellizzazioni matematiche
abbiamo misurato il livello di esposizione a campi elettromagnetici cui sono
sottoposti i feti nel pancione, quando la mamma usa un computer portatile
direttamente appoggiato sulla pancia. Pensi che in inglese il computer
portatile si traduce col termine “laptop” che significa “sopra le cosce”, e
tanti studi mostrano che questo utilizzo è da riconsiderare per vari motivi,
tra cui, in questo caso, la eccessiva vicinanza al feto.
Insomma ha indicato un criterio
di prudenza per questo soggetto che è il feto?
Dott. Carlo Bellieni: Sì, e anche
per la mamma. E abbiamo pubblicato il tutto su riviste internazionali di
ingegneristica e di medicina, che hanno un alto impatto scientifico. Il feto è
un soggetto che deve avere delle chiare garanzie. Proprio con i colleghi
statunitensi parlavo di creare una serie di raccomandazioni in questo campo.
Lei parlava anche dei rumori.
Dott. Carlo Bellieni: Certo,
perché i bambini piccolissimi (in particolare i piccoli feti nati
prematuramente) devono essere tenuti al riparo anche dai rumori, mentre questo
per una serie di motivi non avviene, nonostante gli sforzi del personale, per
motivi strutturali. Abbiamo misurato e valutato anche questo problema. Pensi
che i limiti di rumore che un reparto di degenza per neonati non deve
raggiungere sono stati stabiliti negli USA più alti di quelli che garantiscono
il paziente adulto. E questo è un paradosso. E pensi che se esposto eccessivamente
ai rumori di un’officina – se la mamma lavora durante la gravidanza in un
ambiente esposto ai rumori forti – il feto può aver danni all’udito.
Cosa ci mostrano queste ricerche?
Dott. Carlo Bellieni: Che
paradossalmente chi è piccolo riceve meno garanzie dalla società del soggetto
più grande, e questo preoccupa il mondo di chi fa ricerca e cura in questo
settore: molti medici sono preoccupati per questi standard che sono da
migliorare nei neonati. Ma anche la vita fetale deve essere salvaguardata molto
meglio. Le informazioni date alle donne su come evitare sostanze pericolose per
il feto dovrebbero essere rese più disponibili e il servizio televisivo
pubblico se ne dovrebbe incaricare, così come la scuola. L’esposizione materna
a sostanze come certe plastiche o solventi frequenti nell’ambiente, può
danneggiare la fertilità e il feto stesso. Per non parlare di alcol, tabacco e
droghe, come riportammo, con la professoressa Nadia Marchettini nel libro “Una
gravidanza ecologica” (SEF ed).
Quale messaggio dare?
Dott. Carlo Bellieni: Che
dobbiamo diventare gli avvocati dei piccolissimi anche dal punto di vista
dell’ecologia della gravidanza: deve essere riconosciuto come diritto della
donna e del feto quello di vivere in un ambiente sicuro e preservato da sostanze
pericolose per entrambi, che si trovano nel cibo, in certi cosmetici, e in
altre sorgenti ambientali.
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