SCOPERTO FARMACO NATURALE PER LA CURA DELLE LEUCEMIE - Nel pesce
zebrato è stato riscontrato un principio attivo che moltiplica l'efficacia
delle staminali cordonali nella cura di alcuni tumori di Paolo De Lillo
ZI12052701 - 27/05/2012
Permalink:
http://www.zenit.org/article-30856?l=italian
ROMA, domenica, 27 maggio 2012
(ZENIT.org).- FT1050: è la sigla dell'innovativo principio attivo, la
16,16-dietil PGE-2, che apre nuove prospettive per il trattamento delle
patologie neoplastiche del sangue grazie alle staminali cordonali, permettendo
un attecchimento rapido del trapianto e un più elevato tasso di successi.
La sua utilizzazione in un trial
clinico è stata annunciata il 12 Dicembre 2011, nella sessione sulla
rigenerazione delle cellule ematiche per mezzo delle staminali, durante il 53o
Annual Meeting and Exposition dell' American Society of Hematology.
Già da alcuni anni le staminali
autologhe del cordone ombelicale si sono dimostrate superiori a quelle del
midollo osseo ed embrionali nella terapia di questi tipi di tumori maligni. L'
elemento vincente a loro favore risulta l' assenza di gravi complicazioni
immunologiche di tipo GVHD (Graft Versus Host Disease), molto comuni e
principale causa di morte nei pazienti trattati con altre cellule. Solo un
pregiudizio scientifico ne ha limitato l' utilizzo, poiché si riteneva che
potessero trasmettere, nel 10% dei casi, i geni alterati della leucemia.
In realtà, in modelli
sperimentali, la patologia si ripresenta in appena il 0,5% dei soggetti infusi
con staminali cordonali, a fronte di una riduzione della mortalità di circa il
10%. Ciò fa supporre la presenza d' importanti fattori scatenanti di tipo
ambientale successivi alla nascita, perché si possa manifestare la malattia, al
di là della predisposizione genetica, condizione necessaria, ma non
sufficiente.1 2
Ora questa nuova scoperta potrà
portare a superare l' ultima limitazione delle staminali cordonali rispetto
alle altre terapie cellulari per le neoplasie del sangue: il tempo di
attecchimento del trapianto, che in passato determinava un ritardo nella
ricostruzione delle cellule progenitrici ematiche e del sistema immunitario nel
midollo osseo. Questa situazione poteva lasciare i malati indifesi di fronte
all' azione di agenti patogeni.
Il progetto è stato portato a
termine da un numeroso gruppo di professori di Medicina e ricercatori,
coordinati dall' Assistant Professor Corey Cutler,3 appartenenti alla Division
of Hematologic Malignancies, alla Medical Oncology e al Department of
Biostatistics and Computational Biology, tutti del Dana-Farber Cancer Institute
di Boston, nel Massachusetts (USA), alle Divisions of Genetics and
Gastroenterology, presso il Brigham and Women's Hospital, e al Department of
Pathology, nel Beth Israel Deaconess Medical Center, ambedue della Harvard
Medical School, a Boston, nonché alla Bone Marrow Transplant Unit, presso il
Massachusetts General Hospital, sempre nella “capitale” della Nuova
Inghilterra.4
Sotto il nome di leucemia è
compreso un ampio gruppo di patologie neoplastiche del sangue e del midollo
osseo, causate dalla proliferazione di cellule immature, spesso geneticamente
alterata, chiamate blasti.
Nel mondo circa 250.000 persone
sviluppano una delle sue forme ogni anno. Di loro 210.000 muoiono.5 6 Si
ammalano 15 persone su 100.000, 160 tra gli anziani nel corso di dodici mesi.
Tra i bambini e gli adolescenti rappresenta 1 caso su 3 di cancro, in
particolare la linfatica acuta, con un picco tra i due ed i quattro anni.7
Risultano fattori di rischio i
bassi livelli ematici di vitamina D, riscontrabili in ben un terzo dei pazienti
e che raddoppiano la mortalità per la leucemia linfatica cronica,8 il fumo e la
sindrome di Down per la forma mieloide acuta,9 oltre ad alcuni microrganismi,
come lo Human T-cell Lymphoma/Leukemia Virus-1 (HTLV-1)10 o l' Epstein-Barr
Virus (EBV), e all' anemia di Fanconi.11 Vanno anche prese in considerazione
una dieta povera di vegetali,12 chemioterapia, immunosoppressione e farmaci,
per trattare altre neoplasie, nonché la prolungata esposizione ai derivati del
benzene, presenti nel petrolio o nella benzina, ed alterazioni del sistema
immunitario.13
“Finché il sistema ematopoietico
non ricomincia a funzionare nel midollo osseo, i pazienti risultano esposti a
gravi infezioni ed altre complicazioni.”
Spiega il Professor Cutler.
“Questo principio attivo naturale permette di migliorare la velocità e la qualità
del trapianto, mentre appare minimizzato il pericolo di GVHD, la grave reazione
delle cellule infuse contro l' ospite. Risulterà della massima importanza nell'
ottimizzare i risultati del trattamento e nell' aiutare migliaia di di malati,
che usufruiranno di questa procedura.” 14
Per cercare riscontri sull' uomo
alla fondamentale scoperta degli scienziati americani, è iniziata un
sperimentazione, attualmente in fase Ib, con l' FT1050 in alcuni ospedali del
Massachusetts, confermando pienamente le speranze sul sinergismo terapeutico
tra questo farmaco e le staminali del cordone ombelicale.
“Noi siamo molto incoraggiati per
gli ottimi risultati del nostro trial clinico su persone affette da leucemia,
che hanno ricevuto un' infusione di staminali cordonali, preceduta da un
trattamento chemioterapico con dosi ridotte.” Ha aggiunto il professore del
Dana-Farber Cancer Institute. “Ulteriori ricerche sono già programmate, per
verificare l' efficacia della 16,16-dietil PGE-2 in un gruppo più vasto di
pazienti.” 15
L' importante sperimentazione
viene sostenuta dalla Fate Therapeutics, Inc., società di biotecnologia che ha
sede nella città di San Diego, in California. E' all' avanguardia nel campo
della medicina rigenerativa, soprattutto per quanto riguarda le malattie
degenerative o ematologiche, le lesioni traumatiche e le metastasi dei tumori.
Uno dei suoi fondatori, Leonard Zon,16 medico ematologo e direttore dello Stem
Cell Program al Children's Hospital di Boston, ha individuato per primo la
preziosa sostanza. Sulle sue proprietà è apparso un articolo nella prestigiosa
rivista Nature.17
Questo significativo risultato
viene raggiunto dallo scienziato americano dopo complesse ricerche su un
piccolo pesce tropicale, diffuso in India e Malesia: il danio rerio o zebraphish.
In passato il pesce zebrato era stato già oggetto di investigazioni
scientifiche per le sue particolari caratteristiche genetiche.
Dal suo studio la società di
biotecnologia della West Cost ha sviluppato ProHema un prodotto biologico
brevettato, costituito dalle staminali cordonale e dalla 16,16-dietil PGE2.18
A seguito di queste ricerche in
laboratorio, i medici del Massachusetts General Hospital, della Harvard Medical
School e del Dana-Farber Cancer Institute possono ora intervenire su 15 pazienti
leucemici con un trapianto di staminali cordonali, potenziate dall' azione del
nuovo farmaco, e con un' immunosoppressione meno drastica. Tali cellule si
dirigono in modo specifico verso il midollo osseo e proliferano in esso.19
L' innesto va a buon fine in
tutti i soggetti infusi, mentre gli effetti collaterali appaiono ridotti. Anche
in questo caso viene confermata l' affidabilità dei trattamenti con le
staminali del cordone ombelicale, che risulterebbe ancora maggiore se si
potesse ricorrere sempre alle autologhe, conservate alla nascita dai genitori
dei bambini. Infatti utilizzando queste ultime si sarebbe potuto certamente
evitare l' unico caso di Graft Versus Host Disease di grado II, verificatosi
durante il trattamento.14
I livelli dei globuli bianchi
neutrofili tornano a valori normali in media dopo 17,5 giorni, rispetto ai
precedenti 21: viene eliminata completamente la differenza nei tempi di
attecchimento rispetto alle cellule staminali del midollo osseo, decisamente
meno sicure a causa delle reazioni GVHD. L' FT1050 porta ad abbreviare la
durata del trapianto di 3 o 4 giorni, riducendo i rischi di gravi infezioni
nell' organismo indifeso.15
“Noi ci sentiamo entusiasti per i
dati del trial clinico, che si stanno palesando, permettendoci di ampliare l'
uso terapeutico delle staminali cordonali nell 'uomo.” Ha dichiarato il
Professor John Mendlein, direttore esecutivo della Fate Therapeutics.“ E, fatto
ancora più importante, i nostri successi permetteranno di avvicinarci sempre
più velocemente ad ottenere un impatto davvero positivo su pazienti in forte
pericolo di vita.” 14
Vi sono solide evidenze che il
farmaco possa rivelarsi valido anche contro i linfomi. Il Committee for Orphan
Medicinal Products dell' Unione Europa ha espresso un parere positivo sulla sua
autorizzazione come farmaco orfano. Inoltre la Fate Therapeutics ha ricevuto la
Orphan Drug Designation (ODD), da parte della United States Food and Drug
Administration (FDA), per poter utilizzare questo innovativo principio attivo
anche nel trattamento della neutropenia, anemia, linfopenia e
trombocitopenia.19
*
1) Mori H, Colman SM, Xiao Z, Ford AM, Healy
LE, Donaldson C, Hows JM, Navarrete C, Greaves M. - Chromosome translocations
and covert leukemic clones are generated during normal fetal development. -
Proc Natl Acad Sci U S A. 2002 Jun 11;99(12):8242-7.
2) Hayani A, Lampeter E, Viswanatha D, Morgan
D, Salvi SN. - First report of autologous cord blood transplantation in the
treatment of a child with leukemia. - Pediatrics. 2007 Jan;119(1):e296-300.
3) L' Assistant Professor Corey S. Cutler è
Master of Public Health e Fellow of the Royal College of Physicians, lavora nel
Department of Medicine, presso l' Indiana University School of Medicine, a
Indianapolis (USA), nella Division of Hematologic Malignancies e nel
Deptartment of Medical Oncology, presso il Dana-Farber Cancer Institute,
Boston, e nell' University of North Carolina Lineberger Comprehensive Cancer
Center, a Chapel Hill, North Carolina (USA). Ha operato presso la Mayo Clinic
Rochester, a Rochester, nello Stato del Minnesota, l' Harvard Stem Cell
Institute dell' Harvard Medical School, a Boston, la Division of Infectious
Diseases, presso il Brigham & Women's Hospital, sempre all' Harvard Medical
School, e l' International Bone Marrow Transplant Registry del Medical College
of Wisconsin, a Milwaukee, nello Stato del Wisconsin (USA).
4) Corey S. Cutler, MD, MPH, FRCPC1, Daniel
Shoemaker, PhD, Karen K. Ballen, MD3, David Robbins, Caroline Desponts, PhD,
Grace S. Kao, MD, Yi-Bin A. Chen, MD, Bimalangshu R. Dey, MD, Steven L. McAfee,
MD, Edwin P Alyea III, MD, John Koreth, MBBS, DPhil, Philippe Armand, MD, PhD,
Vincent T Ho, MD, Haesook T Kim, PhD, Wolfram Goessling, MD, PhD, Trista E.
North, PhD, Thomas R. Spitzer, MD, Robert J. Soiffer, MD, Joseph H. Antin, MD,
Jerome Ritz, MD, John Mendlein, PhD and Pratik S. Multani, MD, MS – 653 FT1050
(16,16-dimethyl Prostaglandin E2)-Enhanced Umbilical Cord Blood Accelerates
Hematopoietic Engraftment After Reduced Intensity Conditioning and Double
Umbilical Cord Blood Transplantation - 53oAnnual Meeting and Exposition dell'
American Society of Hematology. - 12/12/2011
5) Mathers, Colin D, Cynthia Boschi-Pinto, Alan
D Lopez and Christopher JL Murray (2001). "Cancer incidence, mortality and
survival by site for 14 regions of the world.". Global Programme on
Evidence for Health Policy Discussion Paper No. 13 (World Health Organization).
6) "Leukemia Facts & Statistics."
The Leukemia & Lymphoma Society. Retrieved 2009-07-02.
7) What are the key statistics for childhood
leukemia? – American Cancer Society- 10/01/2012
8) Shanafelt TD, Drake MT, Maurer MJ, Allmer C,
Rabe KG, Slager SL, Weiner GJ, Call TG, Link BK, Zent CS, Kay NE,Hanson CA,
Witzig TE, Cerhan JR. - Vitamin D insufficiency and prognosis in chronic
lymphocytic leukemia. - Blood. 2011 Feb 3;117(5):1492-8.
9) Wiernik, Peter H. (2001). Adult leukemias.
New York: B. C. Decker. pp. 3–15.
10) Leonard, Barry (1998). Leukemia: A Research
Report. DIANE Publishing. p. 14.
11) Leukemia--Acute Lymphocytic - American
Cancer Society -23/01/2012
12) Ross JA, Kasum CM, Davies SM, Jacobs DR,
Folsom AR, Potter JD (August 2002). "Diet and risk of leukemia in the Iowa
Women's Health Study". Cancer Epidemiol. Biomarkers Prev. 11 (8): 777–81.
13) What are the risk factors for childhood
leukemia? - American Cancer Society -10/01/2012
14) Scott Wolchko - Fate Therapeutics Announces
Emerging Data From Proof-of-Concept FT1050 Clinical Trial and Receives Orphan
Drug Designation –Feb. 21, 2011 Drug. Com /PRNewswire
15) Researchers Say Therapy Improves Stem Cell
Engraftment in Umbilical Cord Blood Transplant Recipients "FT1050 has
shown the ability in preclinical research to activate hematopoetic
[blood-forming] stem cells so they engraft more quickly and with a higher
degree of success." –Dr. Corey Cutler. - 2010 McGowan Institute for
Regenerative Medicine
16) Il Dottor Leonard Zon lavora nell' Howard
Hughes Medical Institute, presso il Children's Hospital di Boston (USA), nel
Dana-Farber Cancer Institute, all' Harvard Stem Cell Institute, presso l'
Harvard Medical School nella metropoli della Nuova Inghilterra, e per la
Division of Hematology and Oncology, al Children's Hospital. In passato ha
operato nel Department of Pathology, presso il Brigham and Women's Hospital e
per l' Howard Hughes Medical Institute, nel Department of Pediatric Oncology,
al Dana-Farber Cancer Institute, per lo Stem Cell Program, il Vascular Biology
Program, il Department of Surgery ed il Program in Genomics, presso il
Children's Hospital and Howard Hughes Medical Institute, nella Division of
Hematology/Oncology, al Beth Israel Deaconess Medical Center and Harvard
Medical School, tutti di Boston, e per l' Institut de Biologie Moléculaire et
Cellulaire, CNRS, INSERM, presso la Université Louis Pasteur, a Strasburgo
(Francia).
17) North TE, Goessling W, Walkley CR, Lengerke
C, Kopani KR, Lord AM, Weber GJ, Bowman TV, Jang IH, Grosser T,Fitzgerald GA,
Daley GQ, Orkin SH, Zon LI. - Prostaglandin E2 regulates vertebrate
haematopoietic stem cellhomeostasis. -Nature. 2007 Jun 21;447(7147):1007-11.
18) Therapy Improves Stem Cell Engraftment In
Umbilical Cord Blood Transplant Recipie – Medical News Today - 13 Dec 2011
19) Fate reports FT1050 Phase 1b preliminary
data, receives ODD - PBR - 22 February 2011
Nessun commento:
Posta un commento