Le associazioni mosse dall'amore di Angelo Scola, articolo 26 maggio
2012, http://www.ilsole24ore.com
L'appuntamento settimanale con il
cardinale Angelo Scola ci porta a riflettere sul ruolo dell'associazionismo
familiare. Ogni sabato l'arcivescovo di Milano propone una meditazione in vista
dell'Incontro mondiale delle famiglie, in programma nel capoluogo lombardo dal
30 maggio al 3 giugno, un appuntamento che sarà una «profezia dell'uscita dal
tunnel», ha affermato Scola.
Nei nove interventi già
pubblicati, l'arcivescovo ha trattato il profilo sociale ed economico della
famiglia, il suo ruolo e il suo compito educativo, il dialogo fra generazioni,
il rapporto con il mondo del lavoro e con quello del fisco, l'importanza della
cura reciproca, il ruolo della famiglia nell'integrazione delle sempre più
ampie comunità di immigrati.
La famiglia, non mi stanco di
ripetere, è la prima scuola di comunione, di relazioni improntate al principio
della gratuità, alla logica del dono. Questo dinamismo si dilata, spesso, fino
a costituire una rete. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di realtà nate
spontaneamente dal basso, dai nuclei familiari stessi che avvertono la
necessità di riunirsi per condividere e far fronte ad alcuni loro bisogni
fondamentali: dai più immediati e semplici - come l'accompagnare i figli a
scuola o alle mille attività in cui sono coinvolti o il passarsi i vestiti che
subito scappano di misura - ai più impegnativi - come il prezioso confronto
educativo, quando i figli "strappano", o il sostegno
"medicinale" quando l'unità tra i coniugi è messa a dura prova o si
spezza. Su questa solidarietà spontanea fioriscono forme associative
organizzate.
Infatti sono sempre più numerose
nel tessuto sociale del nostro Paese le associazioni promosse e coordinate da
famiglie. Esse si impegnano soprattutto in difesa dei loro diritti: cercano di
sensibilizzare in questa direzione la società, le istituzioni e l'opinione
pubblica e di sostenere le loro posizioni all'interno del dibattito culturale e
politico, affinché vengano tenute in debita considerazione.
In ambito educativo,
l'associazionismo familiare accompagna tutte le fasi del ciclo di vita,
attraverso una multiforme varietà di servizi: corsi per le giovani coppie,
assistenza competente ai genitori, attività scolastiche e formative per i
minori, opportunità ricreative e di sostegno rivolte agli anziani. Esistono poi
altre organizzazioni - è il caso, ad esempio, del Forum delle Associazioni
Familiari, presente con esponenti ed iniziative in tutte le regioni d'Italia -
che praticano forme di coordinamento più articolate, su contesti territoriali
più estesi, in grado di coinvolgere risorse anche numericamente più
significative, per ottenere maggiore rilevanza a livello sociale e politico.
Disponendo di aiuti intra ed
extra familiari, le associazioni progettano e realizzano scambi reciproci,
soddisfacendo non solo esigenze relazionali, ma riuscendo inoltre a generare
forme di concreto benessere: chi vi aderisce può ricevere qualcosa che non possedeva,
diventando a sua volta produttore di beni a vantaggio degli altri. Simili forme
di reciproco sostegno, in cui si compartecipa delle fatiche e dei frutti della
cooperazione (non è indebito il paragone con le Società di mutuo soccorso nate
in seno al Movimento cattolico più di un secolo fa) contrastano il diffondersi
di una certa mentalità individualistica, valorizzando le potenzialità e le
qualità di ciascuno e promuovendo il mettersi in gioco da protagonisti
piuttosto che l'attendere in maniera passiva o rinunciataria interventi
assistenzialistici dall'alto. Si instaurano così legami di collaborazione e di
cura vicendevole che estendono i rapporti di solidarietà al di fuori dei
confini della famiglia, mantenendone tuttavia lo stile specifico.
Potremmo sinteticamente
individuarne alcuni tratti caratteristici: la stabilità nel tempo; il tenere in
doverosa considerazione le diverse esigenze di ciascuno; il distinguere ruoli e
compiti in base all'identità, all'età, alle inclinazioni naturali dei singoli;
l'attenzione posta con realismo ai dati della quotidianità e, infine, la grande
flessibilità di cui sono capaci le famiglie di fronte ai cambiamenti.
L'associazionismo familiare
assume dunque un ruolo attivo nella società civile e la arricchisce di valori
alternativi a quelli meramente fondati sul rendimento e sul profitto. Si
evidenzia qui con chiarezza un importante dato di fatto, che troppo spesso
tendiamo a dimenticare: bene personale e bene pubblico, così come i diritti
dell'individuo e i diritti della comunità non sono in opposizione; al
contrario, essi risultano a tal punto intrecciati che ogni azione a discapito o
a vantaggio dei primi non può che produrre effetti altrettanto negativi o
positivi sui secondi.
Orientandosi verso una
solidarietà inclusiva - e investendo a questo scopo tempo, beni ed energie - i
legami familiari diventano fecondi perché generano relazioni più ampie e
virtuosamente costruttive. È la grande vocazione delle famiglie, le quali -
proprio in quanto portatrici di una loro irriducibile identità - sono chiamate
non a chiudersi entro confini sterilmente autoreferenziali, ma a dare
testimonianza di qualcosa che le supera, che sta oltre. Bonum diffusivum sui
dicevano gli antichi. Una vera esperienza di amore e di fraternità non può che
dilatarsi. In termini cristiani si chiama testimonianza. E, come ricorda il
Papa, "La testimonianza è il mezzo con cui la verità dell'amore di Dio
raggiunge l'uomo nella storia, invitandolo ad accogliere liberamente questa
novità radicale. Nella testimonianza Dio si espone, per così dire, al rischio
della libertà dell'uomo"
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