Le amnesie drammatiche - Quando il passato scompare in modo
«spettacolare», Danilo di Diodoro, 28 maggio 2012, http://www.corriere.it
MILANO - Impressionante per chi
la vede comparire improvvisamente in una persona conosciuta e in perfetta
salute, l'amnesia globale transitoria colpisce di solito adulti attorno ai
50-60 anni e si manifesta con un’improvvisa amnesia di fissazione. La persona
continua a fare domande del tipo "dove siamo?", "che giorno
è?", "che ore sono?", ma sembra incapace di fissare le risposte
che le vengono date. Appare sperduta, ed è anche impaurita, perché si rende
conto di quello che le sta accadendo. Questa condizione può durare alcune ore,
e in genere nel volgere di una giornata sparisce, alle volte con un completo
ritorno alla normalità, alle volte lasciandosi dietro un lieve deficit di
memoria. Non si sa bene quale sia la causa di questo fenomeno, ma oggi i medici
ritengono che a monte ci possa essere un difetto circolatorio cerebrale, forse
alcuni microtrombi nelle vene profonde del cervello. Nel 10 per cento dei casi
circa, il fenomeno può ripetersi entro un anno, ed è anche necessario fare una
diagnosi differenziale con altre forme elusive di amnesia, come quella che si
presenta come amnesia ma in realtà è una manifestazione di tipo epilettico.
DISSOCIATIVA - Ancora più
spettacolare è l’amnesia dissociativa, che consiste nell’impossibilità, che può
comparire anche all'improvviso, di recuperare dalla memoria le informazioni
riguardanti un certo periodo della propria vita precedente, talora l’intera
vita. Intatta è invece la capacità di fissare nuove informazioni. All’amnesia
può associarsi anche un allontanamento dal proprio ambiente di vita, e allora
si parla di fuga dissociativa. Una variante particolare dell’amnesia
dissociativa è quella che fa dimenticare completamente la propria identità, e
questi sono i casi che finiscono poi per attirare anche l’attenzione dei media.
Gli psichiatri ritengono che queste forme di amnesia possano essere causate da
eventi traumatici dal punto di vista psicologico, ma è difficile tracciare una
netta linea di demarcazione con comportamenti volontari e simulati, anche
perché in molti casi è evidente il vantaggio sociale o relazionale generato
dalla perdita di memoria.
CONFABULAZIONE - Una forma
particolare di amnesia può essere considerata anche la confabulazione, una
falsificazione della memoria che una persona può produrre quando si trova ad
avere una grave amnesia dovuta a una patologia, e che sta cercando di
nascondere. È chiamata infatti anche confabulazione da imbarazzo. Rendendosi
conto di avere un vuoto nella memoria, la persona cerca di «darsi un tono»
confabulando, ossia riempiendo il vuoto con scuse e parole generiche, con frasi
che dicono e non dicono. Ma la confabulazione più straordinaria è quella che
può colpire persone che hanno avuto un danno organico al proprio cervello,
soprattutto in seguito all’abuso cronico di alcol. Gli psichiatri la chiamano
confabulazione fantastica, anche se in realtà ha una connotazione alquanto
drammatica. È chiamata così perché in questo caso non sono le scuse a
prevalere, ma una vera e propria produzione fantastica, una fantasia che va a
riempire il vuoto di memoria. Storie più o meno avventurose si susseguono nei
discorsi di queste persone, come veri e propri sogni ad occhi aperti. E come
per tutti i sogni, alle volte i contenuti possono farsi minacciosi, e allora la
confabulazione diventa la convinzione che qualcuno trami nell’ombra e si
prepari ad arrecare danno.
PSEUDOAMNESIE - Infine ci sono
anche le pseudoamnesie. Quasi sempre assolutamente normali, frutto della
stanchezza. Sono sorprendenti per chi le sperimenta, come accade quando si ha
un déjà vu, sensazione di familiarità per un evento che viene sperimentato per
la prima volta; o un jamais vu, sensazione di estraneità nel vivere un evento
che dovrebbe essere già familiare.
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