Una firma per l’embrione, l’Europa non si rassegna, Movimenti e
associazioni per la vita di tutto il continente si mobilitano per la prima
volta insieme nella campagna «Uno di noi» Obiettivo: raccogliere entro un anno un
milione di firme per indurre l’Unione europea a rispettare la persona umana sin
dal concepimento. Un segnale di impegno e consapevolezza, Graziella Melina,
Avvenire, 23 maggio 2012
Ancora pochi giorni di attesa e
la raccolta di firme per aderire all’iniziativa «Uno di Noi», promossa dal Movimento
per la Vita italiano e da altre associazioni pro-life di tutta Europa per
chiedere alla Ue di tutelare l’embrione, prenderà il via sul Web attraverso un
sito dedicato alla petizione continentale. Ma intanto è già possibile
sottoscrivere l’iniziativa europea scaricando il modulo dal sito www.mpv.org, compilarlo,
firmarlo e inviarlo a Roma alla sede del Comitato promotore (Lungo Tevere dei Vallati,
2). Le adesioni devono pervenire entro il 1° febbraio del prossimo anno.
Dopo il successo della seconda Marcia
nazionale per la vita il 13 maggio a Roma, il «popolo della vita» si è
mobilitato nuovamente domenica scorsa per il «Lifeday 2012» – con una benedizione
speciale del Papa – per un’iniziativa che coinvolge associazioni italiane
(tutto il laicato cattolico organizzato) ed europee. Obiettivo: chiedere
l’applicazione nel diritto comunitario «del principio – dice la mozione – che
la dignità umana e il diritto alla vita riguardano ogni essere umano fin dal
concepimento» e quindi il conseguente impegno che nelle sue attività la Ue «non
finanzi e non propagandi la distruzione di embrioni umani, così come oggi può
avvenire e di fatto avviene, direttamente o indirettamente, nel campo della
ricerca scientifica, dell’aiuto allo sviluppo, della sanità pubblica».
All’iniziativa, lanciata domenica
in Vaticano, hanno aderito 38 associazioni dei Paesi dell’Unione. Del Comitato promotore,
oltre al Movimento per la vita italiano, fa parte anche l’avvocato Patrick
Gregor Puppink, molto impegnato sui fronti etici in Europa, l’associazione
tedesca «Stiftung Ja zum Leben», la «Federacion Española de Asociaciones
Provida», l’inglese «ProLife Alliance and Core», l’ungherese «Together for Life
Association» e la polacca «Pro Humana Vita foundation». Impegnate a livello
nazionale a difesa della vita anche altre 25 associazioni europee, dalla Svezia
a Malta, dall’Olanda alla Romania, che si sono schierate in questa alleanza per
la vita. L’iniziativa, scrivono gli organizzatori, rappresenta per tutto il
popolo della vita «uno strumento culturale ed educativo che risveglia l’anima dei
popoli europei e impedisce la loro assuefazione e la loro rassegnazione di
fronte alle soverchianti aggressioni contro la vita umana».
Il risultato che si vuole
raggiungere attraverso questa campagna, che mira a raccogliere almeno un milione
di firme, è infatti una vera a propria rivoluzione culturale oltre che
legislativa. «La cultura cosiddetta "abortista" – si legge nel manifesto
programmatico – distoglie lo sguardo dal figlio concepito ma non ancora nato;
la cultura della vita, invece, nasce da questo sguardo, che non ignora ciò che
vi sta attorno, ma che sa contemplare la meraviglia della vita umana fin dal
suo primo comparire nell’esistenza». Per riuscirci occorre che si coinvolgano
tutte le realtà pro life attive sul territorio. «Una grande adesione dei
cittadini europei alla proposta per riconoscere l’embrione umano come "uno
di noi" – spiegano infatti i promotori – contribuirà a rendere impossibile
la negazione del diritto alla vita fin dal concepimento, e forse potrebbe orientare
la Corte europea verso uno sguardo più attento verso l’embrione in nome dei
diritti umani».
Per la prima volta, dunque, una battaglia
culturale e giuridica Punisce le principali associazioni per la vita a livello
europeo. I loro aderenti sono infatti convinti che «il riconoscimento pubblico,
formale e legale della qualità di essere umano del concepito servirebbe concretamente
a difendere la vita anche indipendentemente dalla disciplina legale
dell’aborto, della procreazione artificiale e della sperimentazione sugli
embrioni». Il futuro dell’Europa si gioca dunque intorno ai valori
fondamentali. «Ritrovare l’unità dei popoli europei intorno al valore della
dignità umana presente sempre e comunque in ogni uomo appare anche un modo per
evitare la sconfitta dell’Europa». La raccolta delle firme a «Uno di noi» sarà possibile
anche durante il VII Incontro mondiale delle Famiglie, a Milano dal 30 maggio
al 3 giugno, allo stand del Movimento per la vita.
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