Sla, Formigoni: fino a 2500 euro al mese per cure a casa, 23 maggio
2012, http://www.regione.lombardia.it
(Ln - Milano) "I malati di
sclerosi laterale amiotrofica (Sla) o di altra patologia dei motoneuroni
potranno ricevere un contributo mensile aggiuntivo di 1.500 o 2.000 euro - a
seconda della gravità del caso e delle necessità di cura - oltre ai 500 euro
già garantiti dal 2008 per l'assistenza domiciliare. L'assegno mensile potrà
così essere di 2.000 o 2.500 euro e servirà a garantire adeguata assistenza a
quelle persone per le quali il progredire della malattia ha causato un deficit
grave o completo delle capacità funzionali (respirazione, nutrizione,
comunicazione, motricità)".
CENTRO NEMO - Lo ha annunciato il
presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo alla
conferenza stampa di presentazione e alla successiva inaugurazione dei nuovi
spazi (1.000 metri quadri) del Centro Clinico NEMO di Niguarda insieme ad
Alberto Fontana (presidente Fondazione Serena ONLUS), Luca Cordero di
Montezemolo (presidente Fondazione Telethon), Pasquale Cannatelli (direttore
generale Niguarda) e Mario Melazzini (direttore scientifico del Centro Clinico
NEMO).
PROGRAMMA REGIONALE - Questi
contributi aggiuntivi sono la principale novità contenuta nel 'Programma
esecutivo di interventi regionali in tema di Sclerosi laterale amiotrofica e
altre malattie del motoneurone', approvato dalla Giunta regionale nei giorni
scorsi, su proposta dell'assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e
Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. Grazie ai finanziamenti del Fondo
nazionale per le non autosufficienze - per la Lombardia si tratta di 15.490.000
euro - "sarà dunque possibile - ha spiegato Formigoni - migliorare e
potenziare l'assistenza per questi malati". Oltre ai contributi in più per
le cure domiciliari svolte dagli assistenti familiari o dalle famiglie stesse,
finanziati con 12.835.100 euro, Regione Lombardia ha deciso di realizzate altre
tre azioni.
TRE AZIONI - "La prima - ha
aggiunto il presidente - finanziata con 2,5 milioni, riguarda il potenziamento
in termini qualitativi e quantitativi del percorsi di assistenza a domicilio:
lo scopo è migliorare il raccordo con i medici o gli ospedali di riferimento
per comprendere e affrontare meglio i bisogni delle persone". Previsti
anche percorsi di formazione per gli operatori dell'assistenza domiciliare. Il
secondo intervento, a carico del bilancio regionale e quindi non finanziato con
il Fondo nazionale, è invece dedicato a potenziare i ricoveri di sollievo per i
malati e per chi li accudisce (i cosiddetti 'caregiver'). Verrà offerta la
possibilità di accoglienza temporanea in strutture con caratteristiche di tipo
alberghiero, ma con la sicurezza di essere assistiti da personale qualificato.
Anche questa particolare opportunità è riservata ai pazienti con deficit grave
o completo delle capacità funzionali. Infine, l'1 per cento della quota
lombarda del Fondo (154.900 euro) verrà utilizzato per promuovere e sostenere
attività di ricerca riguardo i modelli assistenziali utili a prevenire le
complicanze e migliorare la qualità della vita.
INTERVENTI GIÀ REALIZZATI -
"Il Programma varato dalla Giunta - ha commentato l'assessore Boscagli -
si inserisce in un contesto, che ha già visto diversi interventi di Regione
Lombardia per la cura e l'assistenza dei malati di Sla o di altre patologie dei
motoneuroni. Dal 2008 viene garantito ai malati assistiti in casa un assegno
mensile di 500 euro e la possibilità di ricoveri di sollievo in Residenze
sanitario assistenziali (Rsa) o Residenze per persone con disabilità (Rsd) e,
dal 2009, viene garantita la completa gratuità del ricovero permanente in
queste stesse strutture. Grazie a questi interventi, attualmente vengono
assistite a domicilio 431 persone, mentre altre 50 sono ricoverate in Rsa o Rsd".
RADDOPPIANO SPAZI, PIU' CURE PER
BAMBINI - Il Centro Clinico NEMO oggi ha a disposizione altri 1000 mq, che di
fatto ne raddoppiano dimensioni e funzionalità, con particolare riferimento ai
pazienti pediatrici che potranno godere di spazi interamente dedicati. "Si
tratta - ha detto ancora Formigoni - di una struttura unica nel suo genere in
Italia e che in brevissimo tempo ha saputo porsi come il punto di riferimento
in assoluto per le malattie genetiche correlate". E' dotata di 20 posti
letto più 4 di day hospital, con un'utenza di circa 1200 persone all'anno.
Complessivamente ha offerto più di 6000 prestazioni in quattro anni di
effettiva attività, con una domanda in forte crescita costituita per ben il 30
per cento da pazienti extra-regione.
FIORE ALL'OCCHIELLO -
"Questo Centro - ha sottolineato Formigoni - rappresenta oggi, a distanza
di qualche anno dalla sua piena operatività, un vero e proprio fiore
all'occhiello del nostro Sistema sanitario, oltre che un modello virtuoso di
collaborazione pubblico/privato. Sottolineo con piacere come questa esperienza
abbia fatto da apripista ad altri Centri analoghi, che sono stati
successivamente aperti da Fondazione Serena, a cui fa capo Nemo, in altre
regioni d'Italia". "Grazie al vostro lavoro - ha aggiunto il presidente,
rivolgendosi ai responsabili e al personale - in breve tempo Nemo ha saputo
proporsi come un vero e proprio modello per la presa in carico di pazienti con
malattie complesse e gravemente invalidanti". Esso rappresenta "un
esempio sia rispetto alla qualità dei percorsi di cura, che alla capacità di
mantenere costi diagnostici sensibilmente inferiori alla media".
A PIENO TITOLO NEL SISTEMA
SANITARIO - "Nel 2013 - ha concluso Formigoni - terminata la prevista fase
di sperimentazione gestionale (2007-12), il Centro, con i suoi posti letto e le
attività relative, entrerà a far parte a tutti gli effetti del Sistema sanitario
regionale".
(Lombardia Notizie)
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