lunedì 3 settembre 2012


La gang degli aborti clandestini di Simone Traverso, 02 settembre 2012, http://www.ilsecoloxix.it

Genova - Quattro casi al mese, donne costrette ad abortire per continuare a vendere il proprio corpo nei vicoli di Genova, ma pure insospettabili giovani che interrompono la loro gravidanza indesiderata in maniera clandestina. Questa storia venuta a luce nelle ultime settimane grazie alle segnalazioni fatte dai medici alla polizia, non prende, come si potrebbe credere, le mosse in un basso a luci rosse della città vecchia.

Bensì, tutto inizia in magazzino ai margini dell’aeroporto internazionale “Silvio Pettirossi” di Asuncion, in Paraguay. Ad oltre diecimila chilometri di distanza dai caruggi genovesi, l’11 novembre del 2008, agenti della dogana paraguaiana e investigatori dell’Interpol, «grazie alla collaborazione di uno spedizioniere privato» intercettano un pacco contenente «3.190 pillole abortive, per un valore approssimativo di 191.400 dollari americani», recita la nota diffusa a conclusione del blitz.

Il farmaco si chiama “Cytotec” e nasce come semplice gastroprotettore. Solo che qualche medico senza scrupoli ha scoperto che l’ingestione di queste pasticche, in quantità superiori alle prescrizioni, provoca contrazioni tali da indurre l’aborto. E così le organizzazioni criminali si sono ingegnate per accaparrarsi anche il traffico e la vendita al dettaglio di questa moderna «pillola abortiva».

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