I RISCHI DELL'ECCESSO TERAPEUTICO - MENO ACCANIMENTO NON È ABBANDONARE
IL PAZIENTE di Veronesi Umberto, Stampa di mercoledì 28 settembre 2011
UMBERTO VERONESI MENO ACCANIMENTO
NON ABBANDONARE IL PAZIENTE Anche se a prima vista la denuncia di Richard
Sullivan e dei suoi colleghi può sembrare eccessivamente cinica, plaudo a
questa iniziativa perché ha il merito di affrontare un tema che tutto il mondo
dell' oncologia conosce, ma raramente ha avuto il coraggio di porre al centro
del dibattito della pubblica opinione. Conosco il pensiero di Sullivan, a cui
l'Istituto Europeo di Oncologia è legato da collaborazioni scientifiche, e
condivido il suo attacco alla «cultura dell'eccesso». Prima di tutto eccesso
terapeutico. Ho sempre pensato che sia fondamentale in tutto il percorso di
cura, e tanto più nella fase terminale, ridurre al minimo la tossicità per
evitare situazioni estreme in cui si aggiunge malattia alla malattia. Ma non si
tratta affatto di abbandonare il malato, al contrario si tratta di offrirgli
terapie di supporto avanzate e mirate per il trattamento sia del dolore fisico,
che della sofferenza, che è altra cosa. Terapie, dunque, che non aggiungono
tossicità. Oggi disponiamo di approcci terapeutici che tengono conto anche
dell'aspetto psicologico del paziente in fase terminale. C'è poi il problema
legato all'«eccesso di costi», che il lavoro di Lancet Oncology denuncia con
forza. In un momento di crisi globale in effetti è ancora più incomprensibile
un utilizzo di farmaci ad altissimo costo che non portino sensibili vantaggi ai
malati. Posso capire le reazioni indignate di chi istintivamente rifiuta
qualsiasi ragionamento economico applicato alla malattia. Ma tengo a
sottolineare che la questione dei costi in questo caso non vuol dire
risparmiare, ma cambiare l'atteggiamento della medicina moderna, che non deve
dar prova di tutte le sue possibilità fino a sfiorare l'«accanimento
terapeutico», quanto tornare a considerare la dimensione individuale di ogni
malato, la sua storia e la sua percezione personale della vita con la malattia.
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