Nel 2013 la teoria del Multiverso verrà confermata o confutata?, 23 settembre, 2011, http://www.uccronline.it
Da qualche mese è nato un sito
web molto interessante, è quello del biologo e insegnate Enzo Pennetta
(www.enzopennetta.it). E’ aggiornato abbastanza frequentemente e gli articoli
che appaiono sono decisamente da prendere in considerazione.
Recentemente Pennetta ha parlato
delle dichiarazioni del cosmologo della University College di Londra, Hiranya
Peiris, il quale ritiene che studiando la radiazione cosmica di fondo sia
possibile provare o meno la teoria del Multiverso, cioè l’esistenza di universi
paralleli al nostro. Bisognerà però aspettare il 2013, quando saranno elaborate
le osservazioni del Planck telescope. Secondo Peirs «potrebbe fornire all’idea
una base più solida, o la confuterebbe». La teoria del Multiverso, come ha
anche spiegato Michele Forastiere presentando il suo libro “Evoluzionismo e
cosmologia” (Cantagalli 2011) (cfr. Ultimissima 19/5/11), nasce per spiegare
l’incredibile quantità di “casualità” che ha permesso la vita nell’Universo e
la nascita dell’essere umano. Come disse Freeman Dyson, infatti sembra proprio
che “l’universo ci stava aspettando”, cioè che sia fatto apposta per far
nascere la vita. Quest’idea ovviamente, che è poi la questione del “principio
antropico“, rimette l’uomo al centro del cosmo, collidendo con l’ipotesi neodarwiniana
di un meccanismo che abbia alla base solamente “caso e selezione”.
Per sminuire l’importanza
dell’uomo (con ovvi intenti filosofici e anti-teistici) i neodarwinisti hanno
dunque postulato l’esistenza di miliardi di altri universi, ciascuno con differenti
costanti e leggi fisiche. In questo modo, in mezzo a tanta varietà, sarebbe
plausibile trovarne uno con le caratteristiche giuste per la nascita e
l’evoluzione della vita. In poche parole -continua Pennetta-, per salvare il
caso come unica origine della complessità del vivente, è necessario
moltiplicare infinitamente le “partite” giocate dal caso, in modo che almeno
una, quella nel nostro universo, dia come risultato la improbabilissima
combinazione vincente.
Il tentativo nasce anche
sull’evidente e sempre maggiore incompetenza della teoria neodarwiniana di
reggere alla modernità, costretta ad aggrapparsi all’indimostrabilità
(antiscientifica) dell’esistenza di universi infiniti. Ma se Peiris ha ragione,
nel 2013 ci sarà la svolta: o la teoria del multiverso sarà confutata, e allora
bisognerà dare una nuova spiegazione al principio antropico o ammettere che
l’universo ha una regolazione fine, e dunque postulare sensatamente un progetto
teleologico, oppure la teoria del multiverso verrà confermata. Ma anche se
fosse non potremo mai sapere nulla su questi altri universi e la questione
rimarrà sempre un’ipotesi aleatoria. In ogni caso, conclude il biologo,
«saranno tempi difficili per evoluzionisti come Richard Dawkins che dovrà
rinunciare ad appoggiarssi all’idea di un multiverso o, nella migliore delle
ipotesi, dovrà ammettere di non sapere, e di non poter mai conoscere anche in
futuro, cosa esattamente sia avvenuto e ancora avvenga negli altri universi».
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