«In Cina il corpo di una donna appartiene allo Stato» - L'associazione
Women's Rights Without Frontiers ha rilasciato un rapporto sulla legge del
figlio unico in Cina. Aborti e sterilizzazioni forzati, genitori malmenati o
torturati, omicidi: il partito comunista cinese continua a mettere in pratica
con la forza la legge che ha già impedito la nascita di 400 milioni di bambini Di
Leone Grotti - http://www.tempi.it, 26 Set
2011
Aborti e sterilizzazioni forzati
di donne, padri picchiati e malmenati, feti trattati come "immondizia
medica". L'associazione Women's Rights Without Frontiers ha rilasciato un
rapporto, che documenta nuovi casi avvenuti nel 2009, sulla politica del figlio
unico che vige in Cina dagli anni '70. La legge che impedisce di avere più di
un figlio, salvo rare eccezioni, ha bloccato la nascita di oltre 400 milioni di
bambini, come comunica fiero il partito comunista cinese. La direttrice
dell'associazione Reggie Littlejohn è stata ascoltata il 22 settembre dalla
House Committee of Foreign Affairs negli Stati Uniti.
Tra le storie raccontate, c'è
quella di una donna che ha subito un aborto forzato all'ottavo mese di
gravidanza, un'altra, incinta di due gemelli, all'ottavo mese e mezzo. Altre
ancora hanno dovuto subire l'inserimento di strumenti di contraccezione
intrauterina e famiglie intere hanno ricevuto multe pesantissime, demolizione
della casa e anche torture.
Sempre secondo il rapporto, a
causa delle legge del figlio unico in Cina si è creato uno squilibrio fra
maschi e femmine tale che 37 milioni di cinesi non riusciranno a trovare
moglie. La causa diretta della legge, infatti, è l'uccisione e l'aborto soprattutto
delle femmine, meno adatte al lavoro nei campi. Ma la carenza di donne ha anche
portato a un traffico di bambine provenienti dai paesi vicini come Myanmar,
Vietnam, Laos, Mongolia, Russia, Corea del Nord.
Il rapporto parla di
sterilizzazioni forzate, casi in cui donne sono state rapite, svestite e
sterilizzate a forza. Nella città di Puning (Guangdong) sono state arrestate
1300 persone per una campagna di sterilizzazione. Viene anche spiegata la
pratica della “implicazione”, secondo cui si persegue non solo chiunque vada
contro la legge del figlio unico, ma anche i parenti, che possono essere
arrestati come avvenuto nel 2008 a una famiglia del Fujian. Tra i parenti, si
sono verificati casi in cui anche il padre della donna è stato colpito.
Nell’Henan, la polizia del family planning ha fracassato la testa a un
genitore. Un altro caso, parla del fratello ucciso di una donna che voleva
sfuggire alla sterilizzazione.
«In Cina – spiega Reggie
Littlejohn, fondatrice del Women's Rights Without Frontiers – il corpo di una
donna non appartiene a lei. Appartiene allo Stato. L’utero di una donna è la
parte più intima del suo corpo, dal punto di vista fisico, emozionale e
spirituale. Il Partito comunista cinese, agendo come “polizia dell’utero”,
distrugge la vita al suo interno. E questo è un odioso crimine contro
l’umanità».
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