Il North Carolina vota contro le nozze gay, 12 maggio, 2012, http://www.uccronline.it/
Gli elettori del North Carolina
hanno approvato (61%-39%) un emendamento costituzionale che vieta il matrimonio
gay nello stato. Nonostante la grandissima pressione della ricca lobby
omosessualista -la grande ricattatrice morale dei tempi moderni che elimina
violentemente ogni critico etichettandolo come “omofobo nazista”-, sono
soltanto sei gli stati americani che hanno modificato il concetto antropologico
di “famiglia”, aprendo al matrimonio omosessuale.
Il presidente americano Barack
Obama, ancora oggi in Italia (sempre meno in America) elogiato da diversi
cattolici si è detto “deluso” dal voto e ha affermato di essere a favore del
matrimonio omosessuale (per molti è un autogol in vista delle imminenti
elezioni politiche). Ha apprezzato pubblicamente Planned Parenthood, l’ente
abortista più grande del mondo fondato dalla nota sostenitrice dell’eugenetica
Margaret Sanger, e ha imposto ad ospedali, parrocchie e associazioni
caritatevoli cattoliche l’obbligo di fornire ai propri dipendenti una gamma di
servizi sanitari che comprendono aborto, sterilizzazione e contraccezione.
Intanto si è scoperto che la
lobby omosessuale ha pagato centinaia di migliaia di dollari a politici
contrari alle nozze gay nello stato di New York, perché votassero a favore.
Questi voti sono poi risultati essere decisivi per la legalizzazione avvenuta
nel febbraio scorso.
Dal Regno Unito arriva la notizia
che una petizione lanciata in difesa del matrimonio naturale, ha superato il
mezzo milione di firme. Attraverso questa iniziativa si vuole invitare il
partito al governo a mantenere la definizione di matrimonio secondo il suo
significato antropologico ed etimologico. Come è già stato spiegato, infatti,
il termine “matrimonio” è radicalmente legato alla procreazione, deriva dal
latino matris munia, cioè doveri della madre e non può che contemplare la
relazione tra l’ordine delle diverse generazioni, cioè il rapporto tra genitori
e figli, ovvero tra coloro che generano e coloro che sono generati.
Un sondaggio effettuato da ComRes
ha rilevato che 7 britannici su 10 ritengono che il matrimonio debba continuare
ad essere definito come una unione permanente tra un uomo e una donna, e più di
8 su 10 ritengono che i bambini abbiano migliori possibilità nella vita se
vengono allevati dai genitori biologici. Il partito del premier Cameron
potrebbe perdere fino a 1,1 milioni di voti a livello nazionale se verrà
modificato il concetto di matrimonio. Il 75% dei suoi elettori sono in disaccordo
con la sua posizione sulle nozze gay. David Cameron sarebbe pronto a fare
marcia indietro sull’apertura alle nozze gay.
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