giovedì 15 dicembre 2011


Spagna, con l’aborto «facile» i numeri tornano a impennarsi -  Con la vendita libera esplode il ricorso  alla pillola del giorno dopo: +83% in  un anno. Smentite  le previsioni di Zapatero: i casi non diminuiscono, anzi, di  Michela Coricelli, Avvenire, 15 dicembre 2011   

Il numero degli aborti nel 2010 ha rialzato la testa e – dopo la netta diminuzione del 2009 – nell’ultimo anno ha registrato una crescita dell’1,3%. Se due anni fa le interruzioni volontarie della gravidanza erano calate fino a 111.482, il 2010 – in base ai dati ufficiali del ministero spagnolo della Sanità – si è concluso con 113.031 interventi: il 60% delle donne erano single ed avevano meno di 29 anni; il 46% non hanno mai avuto un figlio. I promotori della liberalizzazione – entrata in vigore nel luglio del 2010 – avevano assicurato che la nuova legge avrebbe ridotto gli aborti.
Ifatti li hanno smentiti. E i numeri sembrerebbero la conferma del fallimento della riforma dell’aborto, uno degli ultimi «strappi» etici del governo di José Luis Rodriguez Zapatero: interruzione libera nelle prime 14 settimane di gestazione, e poi per cause specifiche fino alla 22esima e oltre. Ma la responsabile della Sanità, Leire Pajin, ha dato un’interpretazione opposta ai dati: soddisfatta, ha assicurato che il trend positivo si mantiene stabile (gli aborti continuano a scendere, dice) e ha ribadito che la tendenza coincide con l’approvazione della riforma.
Poche ore dopo la diffusione dei dati ufficiali sulle interruzioni di gravidanza, sul quotidiano El Pais è apparsa un’altra statistica: la vendita della «pillola del giorno dopo» (ormai senza ricetta) è aumentata dell’83% nel 2010. Gli esperti vicino al Partito socialista assicurano che la ragione di quest’impennata va ricercata nella liberalizzazione della commercializzazione: ormai il farmaco si può acquistare nelle farmacie, e in pochi si rivolgono ancora ad ospedali o consultori. Le associazioni pro-life e molti farmacisti, però, sottolineano da tempo i rischi di una distribuzione senza controllo medico, in puro stile «fai-da-te».
Nel frattempo qualcosa comincia a cambiare sul fronte regionale. A causa della crisi (e della necessità di tagliare le spese) la comunità delle Baleari – governata dal Partito popolare – ha deciso di eliminare dal bilancio 2012 i 540mila euro destinati a finanziare gli aborti nelle cliniche private: chi vuole interrompere le gravidanza lo farà solo negli ospedali pubblici. In Spagna il 98% degli aborti si realizza nelle cliniche: un business per i proprietari di questi centri, ma una spesa insostenibile per un Paese in gravi difficoltà economiche. 

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