Vaccinazione hpv alleata della coppia, salva la fertilità, http://www.farmacia.it, 23 dicembre 2011
Il virus HPV non fa distinzione
fra i sessi, ama i giovani e può pregiudicarne la fertilità. In particolare
quella dei maschi, che oggi però hanno a disposizione un’arma in più per
difendersi: il vaccino quadrivalente, finora raccomandato alle sole ragazze. Il
vaccino si è dimostrato efficace anche nell’uomo tanto che la Commissione
Europea ne ha approvato l’utilizzo fino a 26 anni d’età. “Finalmente si avranno
pari opportunità nella prevenzione – afferma il prof. Antonino Perino,
Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Palermo e
Presidente del Congresso nazionale dei ginecologi, che si chiude oggi nel
capoluogo siciliano -. Implementare la vaccinazione è una misura necessaria e
il ginecologo può avere un’importanza chiave perché ricopre un ruolo di
riferimento per la salute ed il benessere della donna e della coppia.
L’obiettivo è raggiungere una copertura del 95% entro il 2013. Oggi siamo a una
media del 65%: manca un 30% che può fare la differenza nella protezione dei
nostri giovani. Su questo lavoriamo fianco a fianco con gli igienisti”. Oltre
ai risultati nei maschi che mostrano un’efficacia superiore al 90% nella
prevenzione delle lesioni genitali esterne, nuovi dati confermano la validità
della vaccinazione HPV non solo nelle preadolescenti, ma anche nelle adulte.
Protegge inoltre nel 100% dei casi dalla reinfezione e può ridurre di oltre la
metà le recidive in donne precedentemente sottoposte a conizzazione.
“Sono evidenze che vanno al di là
della campagna di offerta attiva e gratuita rivolta alla adolescenti – aggiunge
il prof. Nicola Surico, presidente SIGO -. Siamo abituati a collegare l’HPV al
cancro della cervice uterina, ma questa neoplasia è solo una di quelle causate
dall’HPV che può provocare anche cancro dell’ano, della vulva, della vagina,
dell’oro-faringe e che causa inoltre condilomi, la cui incidenza è in aumento
esponenziale. Estremamente fastidiosi, si manifestano con dolore, bruciore,
prurito, sanguinamento, possono provocare forte stress e conseguenze
psicologiche negative personali e nel rapporto col partner. Fortunatamente la
maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria, perché il virus viene
eliminato dal sistema immunitario, ma spesso è asintomatico e può quindi
continuare a creare danni indisturbato”.
Potrebbero essere molto
significative anche le ripercussioni sulla fertilità: uno studio tutto
italiano, coordinato dal prof. Perino, ha dimostrato per la prima volta che
quando il liquido seminale è positivo all’infezione, la capacità riproduttiva è
a rischio. “Le conseguenze si fanno sentire sia sulla qualità e la motilità del
liquido seminale che sull'embrione – spiega Perino – . Nella nostra ricerca
abbiamo osservato 200 coppie che si erano sottoposte a fecondazione assistita:
gli insuccessi erano correlati con l'età del maschio e con la positività per
HPV nello sperma. L’HPV potrebbe arrivare all'embrione tramite lo spermatozoo.
Ecco perché la vaccinazione è un’arma così importante, anche per l’uomo”.
I progressi ottenuti in campo
clinico/epidemiologico mostrano in maniera sempre più evidente come l’HPV non
possa essere considerato unicamente un nemico delle donne, ma anche degli
uomini. “È il momento di giocare un ruolo attivo nella prevenzione dell'HPV –
dichiara Perino -, grazie agli strumenti oggi disponibili di prevenzione
secondaria e primaria, attraverso il vaccino. Come già avvenuto per il Pap Test
che viene proposto ormai in maniera automatica alla paziente, è auspicabile che
la stessa cosa avvenga per la vaccinazione HPV, in modo da salvaguardare la
salute e la qualità della vita riproduttiva”. Il Ministero della Salute ha
avviato dal 2007 una campagna di immunizzazione gratuita per le ragazze nel
dodicesimo anno di vita . Alcune regioni l’hanno estesa ad altre fasce d’età,
come la Basilicata che la prevede anche per quelle di 15, 18 e 25 anni. “Si
tratta di una delle realtà più virtuose d’Italia e una delle poche aver messo
in campo l'offerta attiva a più coorti di nascita - commentano i presidenti del
Congresso, prof. Luigi Alio, Direttore U.O. Ginecologia ed Ostetricia del
Civico di Palermo e prof. Massimo Petronio, Direttore del Dipartimento salute
della Donna e del Bambino dell’ Azienda Sanitaria Territoriale 6 di Palermo –:
qui la copertura vaccinale è pari a oltre l’80%. Ma la situazione varia
enormemente sul territorio e persino tra ASL della stessa Regione”.
Al centro dell’attenzione dei
2.000 esperti riuniti al Congresso anche le misure da adottare per lo screening
oncologico poiché oggi nel mondo scientifico vi è un intenso dibattito su quali
siano i criteri da seguire. Una commissione promossa dal Ministero ha
recentemente proposto di abolire il pap test ogni 3 anni per le donne dai 25 ai
64, come attualmente previsto, e di sostituirlo con il solo HPV test ogni 5
anni. “Non si può modificare di punto in bianco la strategia – conclude il
prof. Surico, che riporta le conclusioni del documento prodotto dal gruppo di
lavoro SIGO – va previsto un periodo di transizione in cui associare al pap
test l’hpv test. Questo permetterebbe la riorganizzazione del sistema,
l’informazione alle donne e la formazione dei ginecologi alla gestione della
nuova modalità. L’utilizzo del co-testing, comunque, permetterebbe nel breve
periodo la diminuzione del numero di screening, allungando l’intervallo a 3-5
anni”.
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