20/12/2011 - IN OLANDA È STATA CREATA UNA VARIABILE DEL VIRUS
CONTAGIOSA PER L'UOMO - Scoperta influenza aviaria killer Uccide il 60% dei
contagiati - La pagina dell'Independent che ha lanciato la notizia - Il governo
americano minaccia di frenare la diffusione della ricerca, http://www3.lastampa.it/
Un nuovo ceppo di influenza
aviaria, contagioso per l’uomo per via aerea è stato creato in un laboratorio
olandese. La notizia, diffusa nei giorni scorsi, ritorna alla ribalta sull'Independent:
il governo americano sta valutando di mettere al sicuro la scoperta e di
impedire la pubblicazione dello studio, per evitare che il virus possa
diventare una terribile arma batteriologica.
«Il timore è che se si possa
innescare una pandemia globale, i costi per il mondo potrebbero essere enormi».
A dirlo è un consigliere scientifico del governo degli Stati Uniti che avrebbe
parlato al giornale inglese, scegliendo però di restare anonimo. «L'ipotesi più
estrema, in questi caso è peggio di qualsiasi cosa si possa immaginare. Ci sono
aree della scienza in cui l’informazione deve essere controllata. Ad esempio le
armi nucleari. Per l’influenza oggi è
possibile ricreare il virus; è una tecnologia abbastanza comune in molte
parti del mondo. A patto di conoscere la sequenza genomica».
I ricercatori olandesi hanno
fatto una scoperta apparentemente semplice, cioè sono riusciti a mutare il
virus dell’influenza aviaria H5N1 in modo che possa essere trasmesso all’uomo
anche attraverso tosse e starnuti, e non solo con il contatto diretto con gli
animali infetti. La diffusione di questa malattia avrebbe risultati devastanti
per la salute perché l’aviaria per l’uomo è mortale nel 60% dei casi. Dal 1996
ad oggi gli ammalati sono stati circa 600 e si tratta di persone che hanno
avuto un diretto contatto con animali infetti. Invece il numero degli
uccelli morti è spaventoso, si parla di
milioni di esemplari.
Ron Fouchier, lo scienziato che
ha coordinato le ricerche, per l’Erasmus Medical Centre di Rotterdam, che ora
custodisce il virus sotto chiave, difende il suo studio definendolo importante
per la ricerca medica: «Sappiamo controllare la mutazione, – ha detto dopo le
pressioni di questi giorni – e in caso di bisogno possiamo arrestare il
focolaio prima che sia troppo tardi».
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