Il prof. Paton: «i contraccettivi aumentano i comportamenti a rischio»
di Luca Pavani, 2 aprile, 2012, http://www.uccronline.it/
Secondo il dottor David Paton,
chairman di Economia Industriale presso la Nottingham University Business
School, particolarmente esperto di tematiche bioetiche, la soluzione ai dilaganti
numeri di gravidanze adolescenziali in Gran Bretagna, non è una sempre più
esplicita “educazione sessuale”, la maggior disponibilità di preservativi, e
l’accesso all’aborto come ultima spiaggia.
Questo approccio, ha spiegato
durante una conferenza a Belfast, ha avuto un risultato esattamente opposto a
quello dichiarato: «Si vuole sostenere che garantire agli adolescenti un
accesso riservato ai servizi di pianificazione familiare e aborto avrebbe avuto
un impatto positivo sulla gravidanza adolescenziale e i tassi di aborto.
Tuttavia, invece, si può dimostrare che la conseguente riduzione della
percezione del rischio porta a un incremento dei comportamenti a rischio, e
combinati con il fallimento contraccettivo, non fanno altro che aumentare il
tasso di gravidanze adolescenziali». Il suo pensiero coincide perfettamente con
quello della dott.ssa Miriam Grossman, psichiatra dell’adolescenza e
dell’infanzia presso l’Università della California, che ha avuto modo di
pronunciarsi recentemente. E’ stato comunque dimostrato puntualmente anche
negli USA, a San Francisco, dove un recente rapporto ha dimostrato come
nonostante la distribuzione gratuita di preservativi nelle scuole dal 1997 e
ore obbligatorie di educazione sessuale “esplicita”, le malattie veneree
continuano ad aumentare.
La vera soluzione è quella
dimostrata dalla realtà, cioè che una legge sull’aborto più restrittiva e la
ridotta disponibilità di contraccettivi creano costantemente tassi più bassi di
gravidanze in età adolescenziale, nonché malattie a trasmissione sessuale. In
Irlanda del Nord, ad esempio, questo approccio non ideologico ha portato ad una
diminuzione significativa delle gravidanze a 16 anni e del tasso di infezioni
nella stessa fascia d’età, rispetto all’Inghilterra. Ma non può limitarsi solo
questo, come ha spiegato il virologo Carlo Federico Perno. Bisogna cambiare la
concezione di sessualità che la società ha, vivendola con serietà, modificando
i comportamenti.
Per questo occorre valorizzare la
proposta dei metodi naturali, che non sono metodi di contraccezione ma
strumenti ormai tecnologicamente avanzati e affidabili, che aiutano a vivere la
sessualità con responsabilità, imparando il dominio di sé, delle proprie
pulsioni e rispettando integralmente l’altro, come frequentemente viene
spiegato su questo utilissimo sito web.
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