Cannabis per curare, ora è legge, 2 maggio 2012, di Massimiliano
Mantiloni, http://affaritaliani.libero.it
La prima del genere in Italia,
approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana. Si tratta
della legge che si propone di facilitare l’accesso ai farmaci cannabinoidi per
combattere il dolore, nelle cure palliative. E nella cura di specifiche
malattie come la sclerosi multipla, la depressione o il glaucoma.
L’approvazione è stata salutata con un applauso da parte del pubblico in aula
appartenente ad alcune associazioni. Voto contrario soltanto di Udc e Pdl, ad
accezione del consigliere Marco Taradash che ha votato a favore, e l’astensione
della Lega Nord. L’atto unifica due proposte di legge e vede come primi
firmatari Enzo Brogi (Pd) e Monica Sgherri (Fds-Verdi), e Pieraldo Ciucchi
(Gruppo misto).
"Un decreto del ministro
della Salute del 2007 rende possibile l’utilizzo dei principi attivi della
cannabis nella terapia, ma tali farmaci sono di difficile accesso per le
procedure burocratiche richieste (anche 4 mesi di attesa) e perché è necessario
acquistarli all’estero – ha ricordato il consigliere Brogi - Il provvedimento
prevede la somministrazione dei farmaci cannabinoidi presso le strutture del
servizio sanitario regionale, le Asl, le strutture private (che erogano
prestazioni in regime ospedaliero). I farmaci sono acquisiti tramite le farmacie
ospedaliere. E poi i trattamenti potranno essere continuati anche in sede
domiciliare".
Sono un centinaio i pazienti, in
tutta Italia, che fanno uso legalizzato di cannabis, come previsto da due
decreti del ‘97. Poi "esistono migliaia di malati che devono ricorrere al
mercato nero – ha spiegato Brogi – oppure all’autoproduzione, generando
problemi di sicurezza del farmaco". Gli studi mostrano come nel caso di
malattie legate ai muscoli, come la distrofia, l’uso di medicine a base di
cannabinoidi sono in grado di ridurre anche del 50% l’uso di morfina. "Si
tira fuori il paziente dal labirinto della soggettività", dice Monica
Sgherri (Fds-Verdi). "Una legge che non ha la presunzione di risolvere la
questione, ma di affrontare in modo più dignitoso alcune patologie",
ricorda Marco Remaschi (Pd). Dubbi da Marco Carraresi (Udc), che ha votato
contro: "Perchè la Toscana deve fare da apripista? Credo che sarebbe più
saggio aspettare di avere chiarezza su questa materia".
"Non è la politica a dover
decidere se un farmaco è utile oppure no", aggiunge Stefano Mugnai del
Pdl. La legge approvata dà la possibilità di acquistare farmaci a base di
cannabinoidi, come pasticche che arrivano da Canada e Olanda, sia preparazioni
galeniche attraverso il controllo delle strutture sanitarie. "La
letteratura mondiale riconosce l’uso terapeutico della cannabis – sottolinea
Antonio Panti, Presidente dell’Ordine dei medici di Firenze –. Si tratta di
farmaci e non di erba o di un classico spinello".
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